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L’incontro – capitolo 4

Se ne erano andati tutti, finalmente. Cane di Pezza scese dallo scaffale lentamente, il suo movimento era quasi impercettibile. Dopotutto si trovava in un luogo completamente sconosciuto, non sapeva cosa avrebbe potuto trovare. La camera pareva deserta, ma lui avvertiva una presenza, come se qualcuno lo stesse osservando. Le orecchie gli tremavano.

Sentì un rumore dietro di lui. Era paralizzato dalla paura.

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L’incontro – capitolo 4

– Erano anni che non arrivava qualcuno di nuovo – tuonò una voce roca che proveniva da sopra la sedia – Pensi di riuscire a parlare o sei uno di quei peluche a cui non hanno cucito la parola? –
– Sono Cane di Pezza – sussurrò
– Wow, che nome originale – rispose la voce – e da dove arrivi? Da quel che ho capito sei arrivato qui per caso…
– Mi sono perso… Cioè, mi hanno perso, sì insomma ero con Pippi, ma lei aveva sonno e Ragazzo con lo Zaino aveva fretta e nessuno si è accorto di quel che accadeva a me.

Cane di Pezza alzò lo sguardo verso la sedia e finalmente vide chi gli stava parlando. Uno scimmione verde con le braccia lunghissime oscillava appeso alla tasca dello zaino. Dallo stesso zaino che lo aveva rapito.
– Sono Monkey, e vivo appiccicato a questo zaino da diversi anni. Un lavoraccio, sempre in giro e sempre solo.
Cane di Pezza si sentì sollevato, forse il gorilla poteva aiutarlo, forse sapeva qual era il modo per uscire di lì. Salì sulla sedia e sganciò Monkey dallo zaino.

– Devo trovare un modo per tornare a casa.
Monkey si mise a ridere.
– Ma certo! Se guardi nel primo cassetto c’è una bacchetta magica, la prendi, pronunci l’indirizzo preciso e zac! In un attimo sei a casa! Nel mondo dei sogni… – disse Monkey in tono sarcastico

Cane di Pezza abbassò lo sguardo, in cuor suo sapeva che probabilmente non sarebbe mai più tornato, che non avrebbe mai più rivisto Bimba Profumata, ma quelle parole gli fecero molto male. Così era tutto finito? Il suo destino era la soffitta o, peggio, il bidone?
Lo scimmione si avvicinò.
– Senti, qui ormai di giocattoli ce ne sono pochi, nessuno gioca più da tanto tempo. Anche se uno come te mi farebbe compagnia temo che non abbiano intenzione di tenerti. Quindi godiamoci questi giorni insieme e poi tanti saluti!

Il peluche sconsolato si girò. Stava per scendere dalla sedia quando la voce del gorilla lo fermò.
– Anche se… Forse qualcosa possiamo fare…

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