^
LA BIRBA
0 MENU

LA BIRBA USED STUFF FOR KIDS 0-16

I negozi di usato firmato e selezionato per bambini

SCEGLI IL NEGOZIO SHOP ONLINE

La Stanza Magica – capitolo 14

Quel che ho saputo della Tana dei Giochi e della sua Stanza Magica è a dir poco sbalorditivo. Il Carillon, ad esempio, era un meccanismo stupefacente. Aveva il potere di mettersi in contatto con tutti i Carillon della terra per comunicare perdite e ritrovamenti dei giocattoli. Ogni volta che un Elfo suonava il suo Carillon, in un punto qualunque del globo un altro rispondeva al richiamo. Lo sanno tutti che i Carillon alle volte si mettono a suonare anche se nessuno li ha caricati. È capitato a chiunque almeno una volta nella vita, di entrare in una stanza e sentire le note di un Carillon che suona da solo. A me è capitato e, grazie a questo racconto, ho finalmente capito il motivo! È la risposta a un richiamo che arriva da lontano!

Leggi tutto il capitolo sul Calendario d'avvento e stampa il capitolo 14 del tuo libro PIPPI E CANE DI PEZZA

La Stanza Magica – capitolo 14

Poi i Carillon sono dappertutto, in qualunque casa ce n’è almeno uno. Sono un mezzo di comunicazione praticamente infallibile! Certo, non tutti sono in grado di decifrare i messaggi, anzi a dire il vero solo gli Elfi. Al massimo per gli esseri umani il suono di un Carillon può evocare un pensiero.

Cane di Pezza era estasiato dalla magia che permeava quel luogo, ma forse la cosa più sorprendente della Stanza Magica dei giochi era il tempo. Il tempo, infatti, scorreva in modo diverso a seconda della necessità. In pochi istanti gli Elfi aggiustavano ogni gioco, ne avevano talmente tanti da sistemare che a quella velocità riuscivano ad occuparsi di decine di giochi all’ora. In realtà ad ognuno di loro dedicavano tantissime ore, almeno tutte quelle necessarie per capire i loro desideri e per trovare il modo di esaudirli.

Cane di Pezza dal tavolo su cui era appoggiato poteva scorgere una lunga fila di giocattoli davanti alla Porta degli Elfi. Erano giocattoli persi che si accingevano a tornare nelle loro case (almeno in quelle provviste di Porte degli Elfi) o in partenza per il Polo Nord. Già, perché in mezzo a loro c’erano anche i giochi abbandonati e buttati, quelli che un tempo erano appartenuti a bambini ormai cresciuti. Per loro si preannunciava una nuova vita. Passando dalla porta magica venivano spediti direttamente nel laboratorio di Babbo Natale, pronti per essere donati nuovamente ai bimbi di tutto il mondo. Gli Elfi di Babbo Natale non costruiscono giocattoli nuovi, sistemano quelli vecchi!

Cane di Pezza vide la Fata dei Giochi avvicinarsi. Ma non aveva le sembianze della vecchina che aveva conosciuto prima. La Fata appariva una vecchina solo quando si trovava in presenza degli umani. Ora, lontano da occhi indiscreti, si mostrava quale era veramente: una donna giovane, con due lunghe trecce che le scendevano dalle spalle, un abito verde che arrivava fino ai piedi e un grande cappuccio adagiato sul capo. Era bellissima!
Portava con sé una cesta dentro alla quale sistemava alcuni giocattoli che raccoglieva dai tavoli degli Elfi.
– Vieni con me, piccolo peluche. – disse rivolgendosi a Cane di Pezza – Dobbiamo trovare la tua Bimba Profumata e la sua casa!
La Fata dei Giochi si occupava personalmente delle ricerche più difficili e il caso di cane di Pezza era davvero molto complesso.

vai all'indice