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Il rapimento – capitolo 23

Sì, anch’io ho odiato quella donna…

Cane di Pezza era confuso. Un’attimo prima era al settimo cielo all’idea di riabbracciare la sua Bimba Profumata ed ora si ritrovata sbatacchiato nella borsa di una donna che faceva venire i brividi solo a guardarla.
Chi diavolo era questo essere immondo? E cosa voleva da lui? La sentiva borbottare che nessuno al mondo le avrebbe mai impedito di prendere quel che voleva, che la prossima volta quella stupida del negozio avrebbe fatto bene a darle subito quel che chiedeva.

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Il rapimento – capitolo 23

Cane di Pezza tremava. Stava già pensando ad un modo per fuggire da quella strega, quando uno scossone lo fece finire a testa in giù e in un attimo tutto diventò buio. Gli mancava l’aria, si sentiva schiacciare da un peso enorme.
Sentì un urlo che gli fece drizzare le orecchie.
Tornò la luce. La prima cosa che intravide abbagliato da un raggio di sole, fu la faccia sorridente di Occhi Vispi.
– Non smetti mai di infilarti in qualche guaio, eh pupazzo! – disse Occhi Vispi
Che visione meravigliosa era il viso di quell’Elfo, pensò Cane di Pezza.
E mentre il piccolo gnomo lo raccoglieva dalla borsa scorse la Signora Grassa che sbraitava distesa a terra.
– Ridammi quel pupazzo, razza di debosciato. Mi hai fatto cadere apposta! Ti denuncerò, disgraziato! – urlava la donna in preda a una crisi di nervi.
Occhi vispi le si avvicinò all’orecchio dicendole:
– Non se prima io l’accuserò di furto…
E se ne andò stringendo Cane di Pezza al petto. In effetti lui l’aveva fatta cadere. Come gli aveva chiesto la Fata dei Giochi, aveva seguito il viaggio del pupazzo. Era rimasto fuori dal negozio di vedetta dal momento che il corriere aveva recapitato il pacco. Aveva osservato tutto e quando si era accorto che la Signora Grassa l’aveva rubato non aveva fatto altro che seguirla per un breve tratto, allungare un piede e farle lo sgambetto. Certo non era un bel gesto, lo sapeva, ma quella donna era troppo veloce e rischiava, con le sue gambe corte, di non riuscire a raggiungerla.

Occhi Vispi entrò nel negozio con Cane di Pezza in mano.
– Sia ringraziato il Cielo! Sei stato davvero provvidenziale, benedetto ragazzo! Non sai quanto è importante questo giocattolo! – disse la Donna del Negozio.
– Già, non posso saperlo… – esclamò Occhi Vispi sorridendo.
In quel mentre il papà di Pippi entrò nel negozio, Occhi Vispi lo guardò e gli augurò Buon Natale, a lui e alla sua bimba.
L’uomo lo guardò andarsene cercando di capire dove avesse mai potuto conoscere quel buffo ragazzo col berretto di lana e i capelli rossi.

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