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Dov’è finito Cane di Pezza? – capitolo 2

Di quel che successe a Cane di Pezza mi è stato raccontato tutto, o quasi. Pippi era in braccio al papà e stavano per scendere dal treno, lui era lì tra di loro e penzolava da un lato. La ressa della gente che doveva salire sul treno fece il resto. La zampa del pupazzo si impigliò nel velcro dello zaino di un ragazzo che, con uno strattone, lo sfilò involontariamente dalle mani della bimba addormentata. Il ragazzo andò al deposito di biciclette e non fece certo caso ad una bimba in lacrime davanti alla porta dell’ufficio oggetti smarriti. Prese la sua bici, pedalò per mezza città e solo a casa, mentre buttava lo zaino sul letto si accorse del buffo Pupazzo appiccicato. Lo prese in mano, chiedendosi come avesse fatto ad arrivare fin lì e lo gettò su uno scaffale.

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Dov’è finito Cane di Pezza? – capitolo 2

Cane di Pezza era terrorizzato, un giocattolo perso, ecco cos’era. Il peggior destino che si potesse immaginare. Lo sanno tutti qual è la fine dei giochi persi…
Non poteva fare a meno di pensare a Bimba Profumata, sapeva bene quante lei gli volesse bene. Doveva assolutamente trovare il modo di tornare a casa da lei. Ma come, se non sapeva nemmeno dov’era?
Cominciò a guardarsi intorno, doveva studiare la situazione, sullo scaffale c’erano libri, quaderni, niente che gli potesse essere utile insomma.
– E questo da dove viene? – era la voce di una donna.
– Non lo so, me lo sono trovato appeso allo zaino –
Questo? Lo aveva chiamato questo, era già diventato questo.

Lo sapeva. Quando Pippi iniziava a riempire lo zainetto a lui tremava l’imbottitura, in effetti viaggiare era bello, però che paura, tutti quei posti nuovi, quegli umani sconosciuti. Si stava così bene nella scatola, lì c’era tutto quel serviva.  C’erano giochi amici, c’era un divano morbido, un cuscino sicuro, e poi c’era Bimba Profumata… Non capiva perché bisognasse partire. Perché rischiare così tanto? Lo sapeva. Lo sapeva che sarebbe finita così prima o poi.

Almeno avessero viaggiato di notte. Lo sanno tutti che i giocattoli di notte possono muoversi, ma di giorno è diverso. Di giorno i giocattoli stanno immobili e non possono muovere nemmeno il filo delle cuciture. Poi quel viaggio era stato un incubo, Bimba Profumata era stanca e continuava a chiudere gli occhi. E lui se ne stava lì libero, su quel seggiolino senza che lei lo stringesse forte. Poteva accadere di tutto. E infatti a un certo punto si era presentato un bimbo piccolissimo, lo aveva preso e si era messo a succhiargli una zampa. Gli venivano ancora i brividi a pensarci, la sua zampa piena della saliva di uno sconosciuto. E sapeva anche che gli sarebbe toccata quella scatola bagnata che lo faceva girare a una velocità folle.
E ora era lì, in quel luogo sconosciuto dove lo chiamavano questo.

Tutto per colpa di quel viaggio.

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