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Il gioco nuovo di Pippi

Pippi aveva ricevuto molti regali per il suo compleanno: un paio di pattini a rotelle, un berretto con una sciarpa, un libro di fiabe, un mappamondo e un peluche a forma di unicorno. I nonni poi le avevano regalato una bellissima scatola di colori a matita, non quelli che per colorare dovevi spingere forte e si rompeva la punta. Erano matite con la punta morbida, con quelle potevi calcare poco e i fogli non si sgualcivano. Le piaceva molto quel periodo dell’anno, prima si festeggiava il suo compleanno e dopo pochi giorni il Natale e anche se spesso le dicevano che il regalo grande sarebbe arrivato sotto l’albero, non le importava molto.

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Il gioco nuovo di Pippi

Insomma era quasi felice, se solo ci fosse stato lì con lei Cane di Pezza…

– Pippi – la chiamò il padre – vieni a vedere quel che ho fatto!
Era seduto al computer e stava sorridendo. Pippi salì sulle sue ginocchia e guardò il monitor. C’era un “foglietto” con la foto di Cane di Pezza e sotto una scritta:
“Abbiamo smarrito un peluche pochi giorni fa, risponde al nome di Cane di Pezza, se avete sue notizie vi prego di contattarmi al più presto, è molto importante.”
– Lo pubblicherò su tutti i social, in modo che lo vedano il maggior numero di  persone possibile.
– E pensi che qualcuno lo troverà lì? – chiese dubbiosa la bambina
– No, non lo troveranno lì, però se lo vedono in giro mi scriveranno un messaggio.

Pippi non capiva bene come Cane di Pezza avesse potuto finire dentro al computer, però si fidava di suo padre, se lui diceva che quello era un buon metodo allora lei ci credeva.
Prese il suo unicorno nuovo e tornò in camera sua. Aveva bisogno di stare sola con lui per cominciare a conoscerlo.

– Ciao Unicorno, io sono Pippi, ho 8 anni e ho perso il mio peluche preferito. Tu non potrai essere il mio preferito, nemmeno se Cane di Pezza non dovesse tornare mai più. Però un po’ mi piaci lo stesso.
Unicorno guardava la bimba, non capiva e pensava:
“Che vuole da me questo nano coi codini? Peluche? Preferito? Io sono una creatura leggendaria e vengo da un mondo fatato…”

Del resto lo sanno tutti che i giocattoli nuovi sono tonti. Loro si credono sempre dei supereroi dai poteri magici. Per quello devi sempre stare lì a spiegargli tutto. Con loro ci vuole molta pazienza.

Quella sera prima di andare a letto mise Unicorno sul cuscino, non nel posto di Cane di Pezza, un po’ più spostato.
– Puoi dormire con me Unicorno, ma devo lasciare il posto di Cane di Pezza libero, sennò ci rimane male, dovunque sia. Lo mise di fianco al disegno e si addormentò.

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