A tutta Birba

Il piccolo Matteo e la sua nuova parola “petaloso”

By 24 Febbraio 2016 No Comments

In effetti la parola petaloso non esiste ancora ma grazie a Matteo che l’ha scritta in un compito e alla sua maestra, forse potrà entrare nel vocabolario italiano.

Margherita Aurora è una maestra delle scuole elementari di Copparo in provincia di Ferrara ed era già balzata agli onori della cronaca, per aver assegnato ai suoi scolari dei singolari compiti per le vacanze pasquali in cui consigliava loro di “dormire, giocare e passare tutto il tempo possibile con i genitori”.

L’originale insegnante qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, nota il compito di Matteo il quale utilizza la parola petaloso per descrivere un fiore. La maestra segna la parola come errore, ma aggiunge al cerchietto rosso che si tratta di un errore bello, la parola funziona, decide quindi di chiedere il parere dell’Accademia della Crusca. Spiega agli alunni cos’è questo ente e chiede a Matteo di scrivere la lettera in cui chiede alla rinomata Accademia un parere sul nuovo lemma. Ieri, il 23 di febbraio, è arrivata la risposta della redazione Consulenza linguistica della Crusca:

“Caro Matteo,
la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano come sono usate parole formate nello stesso modo.
Tu hai messo insieme petalo + oso = pieno di petali, con tanti petali
Allo stesso modo in italiano ci sono:

pelo + oso – peloso = pieno di peli, con tanti peli
coraggio + oso – coraggioso = pieno di coraggio, con tanto coraggio

La tua parola è bella e chiara, ma sai come fa una parola a entrare nel vocabolario? Una parola nuova non entra nel vocabolario quando qualcuno la inventa, anche se è una parola “bella” e utile. Perché entri nel vocabolario, infatti,  bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a scrivere e dire “Com’è petaloso questo fiore!” o, come suggerisci tu, “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi”, ecco, allora petaloso sarà diventata una parola dell’italiano, perché gli italiani la conoscono e la usano. A quel punto chi compila i dizionari inserirà la nuova parola fra le altre e ne spiegherà il significato.

È così che funziona: non sono gli studiosi, quelli che fanno i vocabolari, a decidere quali parole nuove sono belle o brutte, utili o inutili. Quando una parola nuova è sulla bocca di tutti (o di tanti), allora lo studioso capisce che quella parola è diventata una parola come le altre e la mette nel vocabolario.”

Margherita ha subito pubblicato la lettera della Crusca su Facebook e in pochi minuti ha fatto il giro di tutte le bacheche virtuali del Paese, su Twitter è stato lanciato l’hashtag #petaloso e da questa mattina la parola è diventata un Trend Topic del web.
Forse con l’aiuto della rete la parola del piccolo Matteo potrà essere inserita nel nuovo vocabolario, sicuramente potrà essere utilizzata per la maestra ferrarese piena di idee, che stimola i propri alunni alla creatività.
Una maestra petalosa che non a caso si chiama Margherita!

Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, un mio alunno ha scritto di un fiore che era "petaloso". La…

Pubblicato da Margherita Aurora su Martedì 23 febbraio 2016