Stilista e inventrice dei Baci Perugina
Luisa Spagnoli (nata Sargentini) nel 1907 apre una piccola azienda nel centro storico di Perugia, la Perugina. Nel 1922 Luisa impasta con il cioccolato la granella di nocciola, residuo di tante lavorazioni, aggiungendo una nocciola intera e ricoprendola con cioccolato fondente. Lo chiama Cazzotto per la forma simile alla nocca di una mano.
Riguardo al nome però Giovanni Buitoni, uno dei quattro soci fondatori dell’azienda, è dubbioso. Come può un cliente entrare in un negozio e chiedere “Per favore, un cazzotto?”. Così decide di chiamarlo Bacio. L’incarto argento con le scritte blu sono opera dell’Art Director Federico Seneca che decora la confezione con i due amanti ispirati al dipinto di Hayez Il bacio.
L’idea dei cartigli inseriti nei primi Baci Perugina nasce, secondo la leggenda, dall’abitudine di Giovanni Buitoni e Luisa Spagnoli, amanti clandestini, di scambiarsi messaggi d’amore nascosti nei cioccolatini.
Il successo di Baci Perugina è travolgente e già nel 1927 la pubblicità dei cioccolatini recita: In soli 5 anni la Perugina ha distribuito cento milioni di Baci.
Alla fine della prima guerra mondiale Luisa Spagnoli, inizia ad allevare conigli d'angora che non vengono uccisi e neanche tosati, ma amorevolmente pettinati per ricavare lana d'angora per i filati. Nasce l'Angora Spagnoli per le creazioni di scialli, boleri e indumenti alla moda. Luisa non riuscirà a vedere il vero decollo dell'azienda che inizierà dopo la sua morte avvenuta a Parigi nel 1935. Negli anni quaranta, in un periodo in cui molti soffrono la fame e il freddo, gli Spagnoli regalavano ai loro operai per Natale maglie, calze e lana per un valore di 4.000 lire, una fortuna per quei tempi. Lo stabilimento di Santa Lucia aveva una piscina e delle casette a schiera per i dipendenti, in azienda si organizzavano asili nido per i figli, balli, partite di calcio, gare e feste.