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Durante tutte le festività alla Birba troverai:
Per questi giorni di festa vi auguriamo meravigliose passeggiate nei boschi (shinrin’yoku) per ascoltare il fruscio del vento tra gli alberi (thróisma) e scorgere la luce che filtra tra i rami (komorebi). Vi auguriamo di riscoprire il piacere di stare all’aria aperta (friluftsliv) e godere della bellezza di tutto (wabi sabi). Vi auguriamo di rimanere incantati ascoltando la vostra musica preferita (tarab) e di vivere questi giorni con gioia e calore (hygge).
Vi auguriamo anche di essere pienamente felici (yuán bèi) e di divertirvi a saltare nelle pozzanghere (hoppipolla). Se non avete ancora trovato quello che state cercando vi auguriamo di trovare qualcosa di bello e inaspettato (trouvaille) e se le cose non vanno esattamente come desiderate vi auguriamo di saper lasciar correre, dimenticare e sorridere (pyt).
Vi auguriamo di essere esattamente dove desiderate in compagnia delle persone che amate (ohana), magari aspettando con trepidazione l’arrivo di qualcuno (iktsuarpok). Vi auguriamo di festeggiare il Natale con chi amate, di restare seduti a tavola a chiacchierare amabilmente (sobremesa) e magari, dopo cena, di raccontare storie (samar) ai vostri bambini.
E vi facciamo tantissimi auguri con tutte le parole belle del mondo (che tutte le parole del nostro AVVENTO 2022 non ci stavano!)
Qui sotto c'è una playlist di Spotify super natalizia che abbiamo preparato noi e le ultime 4 parole bellissime!!!
Moninga ONLUS è una giovane associazione di volontariato, nata nel 2015, che opera nella Repubblica Democratica del Congo, in particolare presso la Fondazione Pediatrica di Kimbondo.
Sostiene un volontariato privo di intenti assistenzialisti, preferendo un approccio progettuale con traguardi sostenibili, affinché le giovani generazioni del RDC, grazie ad un adeguato supporto morale e scolastico, possano diventare le future protagoniste della crescita del loro Paese.
Il progetto CUORI d'OVATTA partecipa a coprire i costi di medicinali e personale sanitario alla Pediatria di Kimbondo, in RD Congo.
Ecco la Lista dei Giochi Belli da scaricare e stampare, per riempire di leggerezza (e cose da fare) i giorni passati a casa con i nostri bimbi. Già, perché in questi momenti strani, bisogna cercare la bellezza dentro di noi, con piccoli gesti delicati e divertenti!
Qui sotto puoi scaricare il file dei 24 giochi belli e qui trovi i file da stampare della Tombola delle FIABE!
Giochi Belli Avvento 2020
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Sabato 12 settembre La Birba festeggia 22 anni di attività.
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Quest'anno il nostro tradizionale calendario d'Avvento sarà La LISTA delle cose belle d'avvento, una lista di cose belle e gentili che i nostri mostrini impertinenti impareranno a fare grazie all'Elfo Gentile del Nord arrivato apposta per insegnarle a loro (ma anche a noi!). Scoprile ogni giorno sul blog Alla Birba c'è
Calendario La Birba 2020
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Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo ci sarà il cambio dell’ora: l’ora solare verrà sostituita dall’ora legale: gli orologi digitali, gli smartphone e i computer si aggiorneranno da soli, mentre quelli analogici vanno messi in punto manualmente spostando le lancette avanti di un’ora e si dormirà un’ora in meno.
Pare però che il cambio d’ora abbia le ore contate…
Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è
Calendario 2019
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Calendario d'avvento - Pippi e cane di pezza (tutto il racconto)
Quest’anno il dono di Avvento della Birba è il racconto di Pippi, una bimba di 8 anni e il suo Cane di Pezza perduto. Un racconto delicato e avvincente in cui ogni giorno abbiamo scoperto un nuovo capitolo della storia, da leggere insieme ai bambini, magari la sera, sotto il piumone.
Puoi scaricare la copertina in PDF e stamparla per comporre il tuo libro Pippi e cane di pezza – copertina
E qui puoi trovare il racconto completo in PDF Pippi e cane di pezza – tutto il racconto
Buona lettura!
Gift Card
La Birba GIFT CARD è un regalo GREEN, un buono spesa da regalare ai tuoi cari, dell'importo che vuoi. Chi lo riceverà è liberodi spenderlo quando vuole, anche in più volte.
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Si definisce FLASH MOB un ritrovo improvviso e brevissimo (flash) di un gruppo di persone, di una folla (mob) in uno spazio pubblico, che attuano un'azione corale, insolita e originale.
Ti auguriamo uno splendido e meraviglioso Buon Natale con l’ultimo dono di avvento: la copertina del racconto Pippi e Cane di Pezza e l’intero libro in pdf da leggere tutto d’un fiato!
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Puoi scaricare la copertina in PDF e stamparla per comporre il tuo libro.
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Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con la versione ska di Let it Snow interpretata da Giuliano Palma e la poesia di Gianni Rodari Lo zampognaro!
Scopri l'ultima casella di oggi 25 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
I nostri speciali auguri con un racconto e una piccola animazione dal sapore antico, buon Natale.
È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale. Sente i passi della mamma che sale le scale, come ogni mattina entra nella sua camera, la carica sulle spalle e la porta giù in cucina, al caldo. Con tutto il trambusto che ha fatto, ha svegliato anche le sue sorelle che assonnate la seguono in cucina. I loro vestiti sono già appesi sopra la stufa a legna, pronti per essere indossati. Finalmente un poch ed chèld, un po’ di caldo per Pippi e le sue sorelle.
A Pippi piace moltissimo far colazione, ci sono le sue cose preferite, la sua tazza, il latte caldo col caffè d’orzo e pezzetti di pane secco per la zuppa. Ma quello che la bimba scorge al centro della tavola è davvero incredibile! Una cesta luccicante piena di dolci d’ogni tipo: caramelle, torroni, cioccolate e noccioline. Quanta ròba! Mai viste tante cose così buone tutte assieme! La mamma diceva che dopo la guerra sarebbe stato difficile trovare i dolci, i negozi erano sempre mezzi vuoti. Pippi pensava che sarebbe finita come per la sua cartella di scuola. Aveva sempre sognato una cartella nuova, tutta sua, ma quell’anno, il suo primo di scuola, di cartelle in negozio proprio non ce n’erano, così la bimba si era accontentata di una cartella di stoffa che le aveva cucito la mamma. Pensava già che l’albero sarebbe stato mezzo vuoto, come al sòlit, e invece, eccoli lì, un mucchio di dolci avvolti nelle carte colorate, pronti per per farne collane ed essere appesi all’albero di Natale.
Leggi tutta la storia di oggi nel CALENDARIO D'AVVENTO
Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.
Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre
“Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. È solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lèhem è solamente mio.
Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome.
Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino all’alba. Poi entreranno e tu non sarai più mio. Ma finché dura la notte, finché la luce di una stella vagante è a picco su di noi, noi siamo i soli al mondo.
Leggi tutto il racconto di oggi 23 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
L’Omino Pan di Zenzero o di Marzapane anche se non è una fiaba propriamente natalizia viene associata al Natale poiché il protagonista, un dolcetto animato, è il biscotto tipico della tradizione anglosassone preparato, per le festività natalizie, con un impasto aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero. Le origini degli omini pan zenzero sono piuttosto incerte. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Durante il XVI questo dolce caratteristico era molto di moda in Germania e nel corso dell’800, grazie allei fratelli Grimm e alla casetta di marzapane di Hansel e Gretel, le vetrine di fornai e panettieri cominciarono a riempirsi di casette decorate e omini sorridenti. All’inizio del novecento l’Omino di Marzapane era ormai sbarcato negli Stati Uniti, quando una rivista per ragazzi, il St. Nicholas Magazine, contribuì a decretarne il successo, grazie ad una filastrocca che col tempo divenne molto popolare. “Run, run fast as you can! Can’t catch me, I’m the gingerbread man”, così si chiama la storiella americana, é una filastrocca caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione e narra della frenetica fuga di un omino di pan di zenzero dalle fauci di una serie di personaggi affamati che lo inseguono.
Leggi tutta la storia di oggi 22 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Il primo giorno d’inverno è arrivato e l’inizio della nuova stagione è sancito dal solstizio, dal sole fermo; solstitium è infatti una parola latina che indica una “fermata” del Sole, una apparente “pausa” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, durerà infatti 14 ore e 53 minuti mentre il sole farà capolino per appena 9 ore e 7 minuti, l’atteso solstizio d’inverno cade oggi, 21 dicembre, alle 17,28 e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre. Il solstizio d’inverno in realtà non è proprio un giorno ma il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste, da questo momento in poi il Sole comincerà a “risalire” verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.
Leggi tutta la storia di oggi 21 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
“Forse è arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono tramandarle, infatti, si fanno sempre più rari”
Sono le parole tratte dalla prefazione dell’antologia Fiabe del focolare (Kinder – und Hausmärchen), la famosa raccolta di favole dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta il 20 dicembre 1812. Durante i primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm Grimm, grazie al loro lavoro di studiosi e bibliotecari, dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica. All’epoca le fiabe erano tramandate da secoli quasi esclusivamente in forma orale e c’era il rischio concreto che quei racconti potessero andare perduti. I Grimm si diedero da fare per recuperare e mettere su carta le fiabe tramandate di generazione in generazione prima che fosse troppo tardi.
Leggi tutta la storia di oggi 20 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Nell’episodio natalizio Simon, il suo alter ego, è alle prese con la preparazione dell’albero, non sembra dello stesso parere però il gatto di casa, secondo cui quello strano oggetto non è altro che parco giochi felino.
Leggi tutto e guarda il video di oggi 19 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas Carol, Canto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.
Scrooge rappresenta quella parte di società così arida e indifferente agli altri che Dickens per descriverlo usa queste parole: “l’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
Un uomo più cattivo del cattivo tempo che attraverso l’incontro fantastico con gli spettri riesce a scoprire la sua bontà d’animo.
Leggi tutta la storia e il video di oggi 18 dicembre CALENDARIO D'AVVENTO
Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni. Con ogni probabilità il fenomeno che guida i Magi a Betlemme è una congiunzione Giove-Saturno-Marte che ebbe luogo nel 7 a. C., i tre pianeti abbinati visibili ad oriente, come vuole il vangelo di Matteo, apparivano molto brillanti. E l’errore nel calcolo del calendario commesso nel VI secolo sembra avvalorare la tesi.
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Già nel XV secolo c’era l’usanza di inviare auguri per il nuovo anno: in Germania si usavano le Figure Votive, delle cartoline dove solitamente era disegnato Gesù Bambino in cui compariva la scritta Un anno radioso, mentre nei Paesi Bassi erano diffusi i Santini, una sorta di cartoline raffiguranti San Nicola. Di vere e proprie cartoline d’auguri natalizie si può parlare a partire dal XVIII secolo, quando era diffusa l’usanza dei cosiddetti pezzi natalizi, dei lunghi pezzi di carta dove gli alunni scrivevano messaggi d’auguri natalizi e di fine anno, indirizzati ai propri genitori allo scopo di dimostrare i loro progressi nella calligrafia.
Quella che è considerata la prima cartolina natalizia ufficiale della storia, la prima cioè ad essere realizzata e stampata per usi commerciali, fece però la sua comparsa solo nel 1843, quando Henry Cole, che lavorava alle poste britanniche, commissionò all’amico disegnatore John Callcott Horsley la realizzazione di 1.000 cartoline natalizie da inviare ai propri amici. Horsley disegnò così una famiglia intenta a festeggiare il Natale con un brindisi a base di punch, che recava la scritta a lettere maiuscole A Merry Christmas and a Happy New Year to You, ovvero Un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a voi. Le cartoline, ognuna delle quali misurava 8,5 x 14,5 cm, furono litografate e colorate a mano.
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Da dove nasce l’usanza di decorare l’Albero di Natale? Come sempre accade, le tradizioni arrivano da molto lontano, i primi ad utilizzare l’abete decorato furono i Celti che durante la celebrazione del Solstizio d’Inverno erano soliti adornare con piccoli frutti questi alberi sempreverdi per auspicare il ritorno del Sole. Anche i romani, durante le Calende di Gennaio, erano soliti regalarsi rametti di piante sempreverdi in segno di buon augurio. Con l’avvento del cristianesimo l’abete divenne simbolo di vita eterna e pare che, grazie alla sua forma triangolare, fosse addirittura ritenuto l’emblema della Trinità. Nel Medioevo i culti pagani erano intesi come prefigurazione della rivelazione cristiana, così l’abete divenne l’incarnazione di Cristo, ma già per i Greci e per gli Egizi era considerato un albero magico. I Greci che consideravano l’abete un simbolo di rinascita gli consacrarono proprio Artemide, la dea protettrice delle nascite.
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Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui, The History of the Snowman, in cui racconta le sue origini. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Hans Christian Andersen nel racconto pubblicato il 2 marzo 1861 in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa e finisce liquefatto da un vento caldo. Negli anni ’50 l’editoria e la discografia americane rispolverano l’omino di neve e proprio il 14 dicembre 1950 esce Frosty the Snowman, la celebre canzone scritta da Steve Nelson e Jack Rollins e interpretata da Gene Autry (lo stesso che l’anno prima aveva portato al successo la canzone dedicata a Rudolph la renna dal naso rosso) e in contemporanea viene pubblicato l’omonimo libro scritto da Annie Nord Bedford e illustrato da Corinne Malvern. Il pupazzo di neve di Andersen rappresentava il simbolo della forza dell’inverno, era legato al destino delle stagioni, alla nascita e alla morte. Nella fiaba del 1950 la metafora della morte viene eliminata e l’omino di neve anziché sciogliersi per amore, all’arrivo del caldo se ne va per ritornare l’anno successivo.
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L’Euphorbia pulcherrima cresce spontaneamente in America centrale e può raggiungere un’altezza di oltre 5 metri. In Messico la pianta era associata al Natale già dal XVI secolo ed i suoi fiori Flores de Noche Buena – Fiori della Notte Santa – sono presenti in varie leggende anche molto antiche.
Gli Aztechi la chiamavano Cuetlaxochitl – fiore di pelle – la utilizzavano come pianta decorativa per abbellire i loro templi e la adoravano come simbolo di vita nuova. La pianta veniva apprezzata anche per le sue molteplici proprietà, il suo pigmento rosso era utilizzato per tessuti e cosmetici; mentre la sua linfa lattiginosa veniva lavorata per produrre un preparato antipiretico. Secondo una popolare leggenda la Cuetlaxochitl, che era la pianta preferita di Montezuma, doveva il colore rosso delle foglie superiori al sangue di una dea azteca, che morì di dolore per un amore non corrisposto. Secondo la leggenda alcune gocce del suo sangue cadendo sulle foglie della pianta le avrebbero donato il colore rosso che tanto la contraddistingue.
Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.
La serie racconta della vita in una piccola fattoria inglese, vivacizzata dalla pecora Shaun, che coinvolge le altre pecore e gli animali da cortile in strane avventure. Con l’aiuto del cane da pastore Bitzer, dotato di berretto blu, fischietto e thermos del tè; che malgrado i tentativi di apparire autoritario è un custode tollerante e amichevole e la totale inconsapevolezza dell’allevatore, solitario e tranquillo proprietario della piccola fattoria, che non ha alcuna idea di quanto accada a causa di una fortissima miopia che spesso gli confonde la percezione della realtà.
Leggi tutto e gua il video di oggi 12 gennaio nel CALENDARIO D'AVVENTO
Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale.
Inghilterra
Nel Regno Unito tra le usanze del Natale c’è quella dei Christmas Crackers, cilindri di carta colorata, attorcigliati alle estremità come una caramella. Ogni persona incrocia le braccia, con la mano destra tiene il cracker, e con la sinistra tira quello del vicino. Il cracker fa un botto e salta fuori il contenuto che di solito è uno scherzo da leggere a tavola, un piccolo gingillo e una corona di carta.
Islanda
Secondo una leggenda islandese un mostruoso gatto di Natale divora chiunque non sia attrezzato per il freddo clima invernale, ecco perché gli islandesi sono abituati a regalare per Natale pesanti capi d’abbigliamento.
Giappone
Il Natale non è propriamente una festività nipponica, ma i giapponesi hanno comunque una tradizione consolidata per il 25 dicembre: quella di andare a cena nel fast food americano KFC. Per non farsi scappare il loro posto a questo imperdibile cenone, prenotano il tavolo già in ottobre.
Continua il viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale nel CALENDARIO D'AVVENTO
Sono passati 46 anni dalla notte in cui avvenne il furto.
Era il 17 ottobre del 1969 e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera erano rimaste soltanto le magnifiche fotografie di Enzo Brai, scattate poco prima del furto, con le quali il fotografo aveva documentato meticolosamente tutte le fasi del restauro.
Il furto, commissionato dalla mafia, aveva reso la città di Palermo orfana di un’opera straordinaria, strappata dall’altare della chiesa da mani inesperte, arrotolata in fretta, danneggiata e, forse, persa per sempre. Le testimonianze incongruenti e imprecise dei vari pentiti, ne hanno delineato un destino incerto e misterioso.
Ma dal 2015, grazie ad un miracolo tecnologico sostenuto da Sky Arte, è possibile ammirare proprio nell’oratorio di San Lorenzo, la fedelissima riproduzione dell’opera perduta, definita una delle più alte espressioni dell’arte di ogni tempo.
Leggi tutta la storia di oggi 10 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Sul New York Sun del 21 settembre 1897, viene pubblicato “Is There a Santa Claus?”, l’editoriale destinato a diventare il più famoso della storia, tradotto in oltre 20 lingue. Nell’articolo compare la frase “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”) divenuta negli anni l’essenza stessa del clima natalizio americano.
Virginia è una bimba di otto anni, ha dei dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, i suoi amici dicono che non esiste e il padre le suggerisce di chiederlo al New York Sun, sostenendo che se lo dice il Sun, allora è vero.
Così la piccola prende carta e penna e scrive al giornale:
Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon
Leggi la lettera di oggi 9 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
L’Immacolata è un giorno speciale per chi decide di festeggiare il Natale con le decorazioni tradizionali. È infatti un’usanza tipica quella di decorare l’albero di Natale e di fare il presepe proprio l’8 dicembre. Si approfitta del giorno di festa per prendere gli addobbi e le statuine dalla soffitta ed entrare ufficialmente nell’atmosfera natalizia.
Ecco il Presepe da costruire firmato La Birba. Clicca sui link sfondo presepe e figure da ritagliare e salva le immagini sul desktop del tuo computer. Ora puoi aprirle e stamparle su un cartoncino rigido o incollarle su un cartone. Ritaglia le figure lungo la linea tratteggiata e piega le basi in modo da farle stare dritte. Le figure senza base puoi incollarle al cielo e alla capanna!
Guarda la sorpresa di oggi nel CALENDARIO D'AVVENTO
In un passato nemmeno troppo lontano le campane, oltre a suonare a festa e a richiamare i fedeli alle cerimonie religiose, avevano anche una funzione pratica. La vita quotidiana era regolata dal sorgere e dal calare del sole ed erano proprio i rintocchi delle campane a scandire i ritmi dello scorrere del tempo. I campanili svettavano sulle abitazioni permettendo al suono delle campane di arrivare su tutto il territorio, pochissimi avevano l’orologio e per chi lavorava lontano da casa gli unici segnali che potevano dare la cognizione del tempo erano la posizione del sole e i rintocchi delle campane. Fino alla fine del secolo XIX, sul fare del giorno subito dopo l’alba, suonava la campana mattutina che dava la sveglia e ricordava di recitare l’Angelus. Alla fine della giornata lavorativa, quanto il sole cominciava a calare, il suono della campana suggeriva di lasciare il lavoro e mettersi in cammino verso casa. Le campane aveva anche una funzione di allerta, in caso di pericolo imminente, come calamità naturali o incendi. Durante i temporali poi c’era l’usanza di suonare il tempo: veniva suonata in continuazione una campana che serviva a rompere, con il suono persistente, il campo magnetico dell’atmosfera, attenuando l’intensità dei fulmini. Leggi tutto e guarda il video di oggi 7 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
L'agrifoglio è una pianta sempreverde, appartiene alla famiglia delle aquifoliaceae ed è comunemente conosciuto con il nome di pungitopo maggiore. In fitoterapia il suo fiore è considerato il simbolo dell’amore incondizionato e universale, capace di placare odio, gelosia e invidia. È una pianta dioica: gli organi riproduttivi maschili e femminili non si trovano sulla stessa pianta. Per far in modo che la pianta femminile produca i caratteristici frutti rossi è quindi indispensabile la presenza di una pianta maschile. L’agrifoglio ha quindi bisogno dell’anima gemella e, forse proprio per questo motivo, gli antichi romani erano soliti regalarne dei ramoscelli alle coppie di giovani sposi in segno di buon auspicio. Anche Plinio il Vecchio era a conoscenza delle proprietà magiche di questa pianta, già nel 100 a.C. consigliava infatti di piantare l’agrifoglio vicino all’ingresso di casa per proteggerla dagli spiriti maligni. Era un prezioso portafortuna per Romani, Druidi, Greci ed Etruschi, l’agrifoglio veniva indossato tra i capelli durante i riti come portatore di buon auspicio ed era utilizzato durante ogni festività, appeso fuori dalla porta delle abitazioni, come decorazione interna per onorare gli spiriti della foresta e regalato in rametti alle persone amate. Leggi tutta la storia di oggi 6 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
La piccola renna Rudolph nasce a New York nel 1938 dalla penna dello scrittore Robert Lewis May. Si tratta di una fiaba rivoluzionaria per l’America razzista e perbenista dell’epoca, è la prima volta infatti che la letteratura per l’infanzia affronta il tema della discriminazione sociale. Rudolph è una piccola renna con un enorme naso rosso che viene derisa ed emarginata dalle altre renne almeno finché Babbo Natale non trova per lei un impiego straordinario. Sono molte le leggende che ruotano intorno alla nascita del personaggio di Rudolph, di fatto come spesso accade, lo scopo della fiaba era far vendere. May lavorava come copywriter ai grandi magazzini Montgomery Ward, il suo lavoro consisteva proprio nell’inventare personaggi fantastici che durante le festività avrebbero aiutato a vendere giocattoli e gadget natalizi in un’America afflitta dalla Grande Depressione. Il direttore del grande magazzino incaricò May di inventare un nuovo personaggio.
Leggi tutta la storia di oggi sul CALENDARIO D'AVVENTO
La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo. Quando arriva alla grotta però non trova un Re coperto d’oro, ma un bambino piccolo, appena nato, povero come lui che piange dal freddo. Il tamburino si guarda nelle tasche ma non ha davvero niente da donargli.
Leggi tutta la storia e guarda il video di oggi 4 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Nei giorni che precedettero il Natale 1914 in varie zone del fronte occidentale della Prima Guerra mondiale, si registrarono una serie di cessate il fuoco spontanei che culminarono nella Tregua di Natale. I soldati delle truppe tedesche e britanniche schierati sui lati opposti del fronte, smisero di sparare e presero a scambiarsi auguri, tabacco, fotografie, bottoni e canti di Natale. Gli eventi della tregua furono riportati dai giornali solo un mese dopo. A partire dalla metà di gennaio 1915 i tabloid pubblicarono fotografie e racconti dei soldati tratti dalle lettere inviate alle famiglie.
Il tuo caro fratello Tom
Nel 2014, in occasione del centenario della Grande Guerra, la catena di supermercati inglese Sainsbury’s ha realizzato un cortometraggio pubblicitario dedicato proprio alla Tregua di Natale.
Leggi tutto e guarda il video di oggi 3 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.
Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.
Dalla tradizione Olandese, che fa coincidere la leggenda di San Nicola con la festa di Sinter Klaas, deriva l’immagine più simile a quella attuale. Sinter Klass infatti, successivamente chiamato Santa Claus, visita i bambini buoni accompagnato dallo gnomo Peter il Nero il cui compito è quello di punire i cattivi.
Nella seconda metà dell’Ottocento il personaggio di Santa Claus arriva in America, dove il cartonista Thomas Nast disegna Babbo Natale come un piccolo elfo vestito di pelli scure, che solo in seguito diventeranno rosse.
Ma l’immagine rassicurante del nostro Santa Claus la dobbiamo alla Coca Cola che nel 1931 commissiona all’illustratore Haddon Sundblom la creazione di un figura più amichevole. Ispirandosi ai racconti natalizi dell’epoca, Sundblom disegna un uomo grasso, vestito di rosso, con la barba bianca che ispira simpatia e serenità e che somiglia moltissimo al suo vicino di casa.
Scopri da dove viene Santa Claus sul blog Alla Birba c'è
Ecco il consueto Calendario dell’Avvento firmato La Birba, nuovo, colorato e pieno di curiosità, un modo per dedicare qualche minuto a noi e ai nostri bambini…
Scopri il dono d'avvento di oggi 1° dicembre sul blog Alla Birba c'è
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Lasciare un bambino libero di scorrazzare in auto, permettergli di liberarsi dal seggiolino quando vuole, legarlo per comodità solo con la cintura di sicurezza anziché farlo sedere su un sistema di ritenuta studiato e collaudato appositamente per loro, è come decidere di fargli attraversare da solo una strada trafficata. Lo fareste? Sicuramente no. Eppure quando si tratta di bambini in auto, sono molte le persone che prendono la sicurezza alla leggera. Lo dimostrano i dati: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i bambini tra 1 e 14 anni.
Sei genitori su dieci non usano i seggiolini o altri sistemi di ritenuta omologati. Spesso le motivazioni sono i capricci dei piccoli, un breve tratto urbano percorso a bassa velocità… Ma le conseguenze possono essere molto gravi. Anche se il tragitto è breve i genitori devono sempre mettere in sicurezza i bambini. Basti pensare che un urto a 40 km/h corrisponde circa all’effetto di una caduta dal secondo piano di un palazzo. Nel caso di un impatto a 56 km/h un bambino di 15 kg produce una forza d’urto pari a 225 kg, che rende impossibile trattenerlo con le sole braccia. Con cinture e seggiolini, invece, il rischio di lesioni gravi o mortali si riduce del 90%.
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Ho vivo il ricordo di un suo concerto visto a fine anni ’80 a Modena che ho sempre considerato il più emozionante mai visto (e di concerti anche grandiosi ne ho visti una cifra). Ma no, per Modenapark non ho preso il biglietto. L’ho sempre ascoltato – a Modena siamo tutti cresciuti a pane e Vasco – ma non sono una fan sfegatata. Mi è simpatico e gli voglio bene, questo sì, ovvio.
Ho un problema a un ginocchio e il mio limite in piedi è di circa un ora e mezza. Inoltre per me era pit1 (tutto in piedi) o niente. Checciandavoaffare quindi? Poi sì lo ammetto io ero tra quelli che dicevano “ma perchè in centro e non fuori Modena che di spazi enormi e più adatti ce ne sono” “Modena collasserà, arrivano 220.000 persone in una città di 180.000 abitanti” “a Modenapark stanno togliendo tutte le piante… Sarà un disastro!” e via così… Ma più passavano i giorni, più assistevo affascinata ai preparativi, più lo spirito dell’umarell si impossessava di me, più cresceva l’aspettativa di tutti, più mi gasavo di essere modenese e più mi convincevo che sarebbe andato tutto benissimo. Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è
No, Vasco non mi piace. Non andrò al concerto né mi commuoverò davanti ai pixel sgranati di un maxi schermo (cioè, io domenica ero a Firenze a vedere i System of a Down, per dire). Oddio, qualche canzone mi piace, ma non ho mai comprato un suo CD, né piratato tracce mp3.
Niente, io ascolto altro. Poi vabbè, in questi giorni, tutti ne parlano, si sentono canzoni sue ovunque e sì le canticchio, conosco la melodia… Sì, anche perché a 15 anni prendi in mano la chitarra per la prima volta e diventi rossa se qualcuno ti guarda. Oppure fai la prima vacanza senza genitori con le tue amiche, in quel di Montemolino (che ci abitano in due), e diventi quella che se ne frega e ai giudizi degli altri non fai neanche una piega.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa ed è il giorno del grande evento, lo sai che presto sarà tutto finito. Domani ci saranno quelli “che grande casino ch’è c’è stato”. Solo che una parte lo dirà con gli occhi grandi di chi ha visto la Storia nel suo irripetibile splendore. Gli altri invece lo faranno con cenno della testa, come per dire “l’avevo detto io che non poteva funzionare… “. Tutti, comunque, non potranno fare a meno di ricordare l’estate in cui Vasco ha portato a Modena duecento ventimila anime in cerca di guai. Più i curiosi.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa e se ti sei collegato tra le 15:00 e le 15:03 di venerdì 23 giugno, allora sei uno dei cinquecento residenti che hanno visto le prove generali, ieri sera. Un mix di variabili niente male.
Come incontrare uno che ti regala un biglietto della lotteria perché di punto in bianco ha deciso di mollare tutto per vivere in povertà e la sera scopri che quello è proprio il biglietto vincente. Qualcosa del genere. A me è capitato e non solo a me, anche alla mia dolcissima metà. Quindi siamo doppiamente fortunati (non gufate, non è che ci vada sempre così).
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che gli spari, lì sotto, stanno per iniziare.
Il volume delle prove è andato crescendo, il percorso per mettere in fila gli invasori si sta snodando intorno al parco. Insomma, ci siamo. Mi sembra che in giro siano scomparsi anche i musi lunghi, magia degli effetti luminosi.
Da queste parti siamo tutti carichi come molle in vista delle prove generali. Ce n’è solo una che non demorde e brontola tutto il giorno.
La mia vicina.
La mia vicina si affaccia tutta alterata e chiede: “È andata via anche da te, vero?” Manca il soggetto, sottigliezze. “La luce: è andata via anche da te?”
No.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa, assisti tutti i giorni a uno scontro epocale: apocalittici contro integrati.
Chi è contrario al concerto di Vasco non è solo contrario, tira giù una serie di iellate circostanze che potrebbero accadere: caro Muzza, vai con gli scongiuri. Decidi tu quali, ma non lesinare.
Sì, certo, il periodo è quello che è, ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma forse il sabato pomeriggio al Grandemilia non è che sei più al sicuro, caro presidente della Coop, prendi esempio dal Muzza: scongiuri.
Comunque, i più alterati di tutti non sono gli oppositori politici, non sono i fan di Liga e nemmeno quelli come me, che si beccheranno l’onda d’urto delle casse. I più fuori di testa sono i lettori di Orizzonte Scuola.
Se hai il concerto di Vasco sotto casa, può capitare che lasci Modena per un fine settimana fuori. Un po’ ti dispiace salutare il palco che hai visto crescere, tubo dopo tubo, ma parti.
Ti lasci alle spalle la terra dei motori, ma anche quella dove nasce la musica, tutta la musica: dalla lirica al rock. Ma ti arriva notizia che Vasco ha rinunciato a fare le prove, proprio la sera che non ci sei, e la vena della malinconia ti si riapre. Che caro, Vasco…
Telefoni al signor Franco, militare in pensione e ancora grande stratega, che ti conferma: tutto vero.
“Il signor Rossi Vasco, contrariamente al suo solito, non ha presenziato il Parco Ferrari alle ore venti e zero zero.” Pausa e sospiro ben calibrato, a sottolineare la drammaticità del momento. “Inoltre, signor Ivan… sono previsti temporali nelle prossime ventuno ore”.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa e per giunta hai dichiarato urbi et orbi di disporre anche di in mega terrazzo, è ovvio che qualcuno si propone: “Ivan, non è che ci sarebbe un posto…”
Ora, a parte gli amici che se non sono stati ufficialmente invitati possono venire anche all’ultimo momento, si stanno verificando situazioni imbarazzanti: ex compagni di scuola modenesi, ex commilitoni conosciuti sotto la naja, grandi amici di mia sorella. La cosa è strana perchè non mi è capitato di frequentare le scuole a Modena, ho eroicamente saltato il servizio militare a piè pari e ho solo fantastici fratelli maschi. A questo punto è meglio che metta in chiaro una cosina: un po’ me la sono tirata. Cioè, la storia del concerto sotto casa, il terrazzone… tutto vero. La verità, però, è che la mia casa è in una posizione un po’ defilata, con un palazzo di tre piani proprio davanti.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che ogni giorno ne accade una. Te ne stai tranquillo a giracchiare sul mondo parallelo di facebook ed ecco la notizia che ti cambia la giornata: Vasco apre le prove generali ai residenti delle zone vicine al parco. Per scusarsi del disturbo e tu lo sai che è merito tuo. Tutti i giorni a scrivere: “Dai Vasco, passa a prendere un caffè, mettici una pezza, guarda che qui la gente brontola…” E lui, troppo impegnato in questo periodo, risponde: “Ma vieni tu da me, dai che ci si diverte un poco”. Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è
Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che gli altri si sono dati da fare per tempo. È una questione di sicurezza.
Cammini per strada e vedi un tipo con ray ban aviator e cappellino nero che fa finta di nulla. Nessun dubbio, è un vigilantes di condominio venuto a studiare il terreno. I vigilantes sono la novità di questo inizio estate, uno a ogni crocicchio.
Provo a immaginare la scena. Duecentoventimila più i curiosi in cerca del senso della vita (“anche se questa vita, un senso non ce l’ha”) sciamano lungo la via Emilia sotto il controllo di una lunga fila di occhiali a goccia. Qualcosa non mi convince.
E poi ho fatto la scelta di abitare in un condominio pop. A me piace il mio condominio pop, ti pare che ci mettiamo ad assoldare un vigilantes…
“Signor Ivan. Non possiamo far finta di nulla.” Mi dice il signor Franco, militare in pensione. “Ci dobbiamo organizzare”.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa e, per giunta, hai anche un terrazzo di trenta metri quadri prima o poi due calcoli li fai.
Soprattutto la mattina, quando esci fuori a prendere un caffè con la brezza che sta lì lì per lasciare Modena. E mentre ti gusti il risveglio, a piccoli sorsi, mentre ti sembra che la città non possa mai superare un certo livello di decibel, il cervello si mette in modalità matematica.
Vediamo, quanto ingombra un corpo umano… larghezza un metro, forse meno. Lunghezza variabile. Traccio mentalmente tante sagome di sacchi a pelo e moltiplico ogni sagoma per quanto? Quanto può pagare uno per dormire accanto al luogo del concerto? 80 euro? Facciamo 100, conto pari. Venticinque persone ce le metto: sono 2500 euro. Sicuramente si fermano un paio di notti. E sono 5000.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa, sai che tutti intorno a te sono impazziti. C’è una remota possibilità che il pazzo sia tu e che tutti gli altri abbiano ragione, ma prima di abbattere l’autostima, meglio vedere cosa combinano.
Il signor Franco, il vicino militare in pensione, sa per certo che sul tetto del nostro palazzo si piazzeranno i tiratori scelti e non potremo utilizzare i telefonini per non interferire con le comunicazioni dei reparti speciali.
Per Yong, che di professione vende il mondo a prezzi politici, nessuno è obbligato a chiudere il negozio, il giorno del concerto.
“Mica è Capodanno”.
A parte che a Capodanno eri aperto e pure a Natale e Ferragosto, ma non è che durante le feste il Parco Ferrari viene preso d’assalto da duecentoventimila vascofili più i curiosi. Abbi pazienza…
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa, può capitare che un amico ti avverta del pericolo. “Ivan, informati. Guarda che sei nella zona rossa.”
Ora, sapere di essere nella zona rossa – anche solo per il concerto di Vasco – non fa piacere a nessuno. Le due parole prese singolarmente non si presentano male. “Zona” a me ricorda Johan Cruyff e il calcio totale. “Rossa” è l’Emilia, per eccellenza.
Zona rossa, tutto insieme, mi fa brutto.
Quindi, che fare? E se avesse ragione il mio amico?
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Super Promozione per il concerto di VASCO ROSSI a Modena Park del 1° luglio 2017
In tutti i negozi La Birba presentando il tuo biglietto per il concerto di Vasco avrai diritto ad uno sconto aggiuntivo del 20% su tutti gli articoli disponibili ANCHE QUELLI GIÀ IN SCONTO!!!
Alla Birba ogni articolo è SEMPRE un'occasione unica che diventa imperdibile da lunedì 26 giugno a sabato 1° luglio! Questa settimana pubblicheremo ogni giorno sul blog alcuni esilaranti articoli di Ivan Sciapeconi "Se hai il concerto di Vasco sotto casa" in cui l’insegnante modenese racconta le vicissitudini di chi abita a pochi passi dal parco Ferrari, il luogo dove suonerà Vasco Rossi teatro del più grande concerto (a pagamento) del mondo! Leggi tutti gli articoli sul Blog Alla Birba c'è
Dopo la scomparsa dell’attore britannico che ha interpretato James Bond dal 1973 al 1985, Marc Haynes pubblica sulla sua pagina Facebook un aneddoto su Roger Moore davvero singolare. Ecco la traduzione del post che lo renderà simpaticissimo!
Più meno nel 1983, quando avevo sette anni, prima che gli aeroporti avessero le lounge per i viaggiatori di prima classe, ero con mio nonno all’aeroporto di Nizza e vidi Roger Moore seduto in attesa di prendere un aereo, che leggeva un giornale. Dissi a mio nonno che avevo appena visto James Bond e gli chiesi se fosse possibile andare da lui per chiedergli un autografo. Mio nonno non aveva idea di chi fossero James Bond o Roger Moore, così andammo da lui e mi ci piazzò davanti, dicendo: «Mio nipote dice che sei famoso, potresti fargli un autografo?».
Nulla. Per chi trasporta bambini in automobile non cambia niente perché non ci sono modifiche al codice della strada. Quindi per i bambini al di sotto di un metro e mezzo di altezza o il compimento del dodicesimo anno, trasportati, valgono le stesse regole del 2016: devono utilizzare un seggiolino o altro sistema omologato ECE.
I seggiolini omologati fino al 2016 si potranno tranquillamente utilizzare anche in futuro fino a che non cambierà il codice della strada o uscirà una legge che ne vieterà l’utilizzo (condizioni che nulla hanno a che vedere con la nuova omologazione richiesta ai produttori di seggiolini). Probabilmente sarà com’è stato per i caschi per i quali è cambiata la regolamentazione per gli utilizzatori alcuni anni dopo essere cambiata l’omologazione per i produttori degli stessi. Le cose, per ora, cambiano solo per i produttori dei seggiolini, che nel corso del 2017 dovranno adeguare i prodotti alle modifiche richieste per ottenere una delle due certificazioni valide in tutta Europa, la ECE R44-04 e la ECE R129.
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Se vi capita di passeggiare per la città svedese di Malmö, assicuratevi di fare attenzione anche ai piccoli dettagli. Camminando nel quartiere di Möllevången basterà abbassare lo sguardo per notare qualcosa di davvero straordinario: due minuscoli negozi – una panetteria e un ristorante di cracker e formaggio – a misura di topino. Si tratta di un’installazione del collettivo artistico Anonymouse MMX che con un gioco di parole declina in topolinese il celebre marchio, e il nome, del fenomeno di attivismo web denominato Anonymous. Non a caso il logo degli artisti svedesi è la maschera di V (per vendetta) con l’aggiunta delle orecchie di Mickey Mouse, e il Topolino è il nome del piccolo ristorante ricco di dettagli graziosissimi, mentre lo spaccio di noccioline si chiama Noix de vie (Noci della vita). L’arredo dei piccoli esercizi commerciali è curato nei minimi dettagli e gli artisti per realizzarlo hanno usato materiale di scarto, in vetrina sono esposti delle forme di pane, arachidi, nocciole e pistacchi. Il ristorante dispone di tavoli e sedie, ci sono addirittura una bicicletta, il menù e alcuni manifesti pubblicitari.
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Qua e là, il quaderno della felicità
Un diario interattivo ricco di giochi, di idee e di creatività.
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Ecco un bellissimo articolo dal Blog di Missclaire su come vestire bene i propri bimbi con abbigliamento di qualità senza spendere troppo. L’autrice suggerisce qualche trucco per comprare abiti firmati praticamente a costo zero. Buona lettura!
Da quasi 8 anni c’è un “nuovo inquilino” in casa mia mio figlio Giovanni. Per far sì che sia sempre vestito bene, senza spendere troppo, ho affinato negli anni una tecnica. Quale? Ora ve la spiego! Da alcuni anni in Italia, e non solo, esistono catene di negozi (come La Birba presente sul territorio nazionale) che comprano e vendono vestiti usati e articoli per la puericultura.
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E come vuole la tradizione anche quest'anno La Birba vi propone una simpatica lettera a Babbo Natale da scaricare seguendo il link.
Divertevi a compilarla con i vostri bimbi e chissà quanti desideri vi troverete a leggere.
Ma poi Babbo Natale come arriverà a portare i regali? Dal camino? Dalla porta? Dalla finestra? Per scoprirlo basterà mettergli a disposizione la Christmas card che troverete in tutti i negozi La Birba!
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Alla Birba è già Natale! Vi aspettiamo!
Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con una dolcissima poesia di Mariangela Gualtieri e la bellissima Jingle Bells di Michael Bublé Feat. The Puppini Sisters
Sarà santo l’asino
santo sarà il bue
per tanta visione
del mistero abbagliato?
Saranno quei due
tutti fatti di carne luminosa
ne la vicinanza
col santo cordone ombelicale
e quello sporco vitale dei nati.
Sarà santo quel santo somaro
sarà santo anche il bue ruminante –
ch’era forse una mucca da latte –
in quella dolcezza di bestie – occhi
grandi – naselle di umido fiato.
Bello bambino vispo
quale grande dolore a te viene
che in anticipo sei consolato
con giocattoli di naturalezza.
Tu solo – la cometa quasi ti sfiora –
al centro dello stellato presepe.
Leggi tutto e guarda il video di oggi 25 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
I nostri speciali auguri con un racconto dal sapore antico e il video di Silent Night.
È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale. Sente i passi della mamma che sale le scale, come ogni mattina entra nella sua camera, la carica sulle spalle e la porta giù in cucina, al caldo. Con tutto il trambusto che ha fatto, ha svegliato anche le sue sorelle che assonnate la seguono in cucina. I loro vestiti sono già appesi sopra la stufa a legna, pronti per essere indossati. Finalmente un poch ed chèld, un po’ di caldo per Pippi e le sue sorelle.
Leggi tutto il racconto e guarda il video di oggi 24 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.
Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre
“Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. È solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lèhem è solamente mio.
Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome.
Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino all’alba. Poi entreranno e tu non sarai più mio. Ma finché dura la notte, finché la luce di una stella vagante è a picco su di noi, noi siamo i soli al mondo.
Leggi tutto il racconto di oggi 23 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
L’Omino Pan di Zenzero o di Marzapane anche se non è una fiaba propriamente natalizia viene associata al Natale poiché il protagonista, un dolcetto animato, è il biscotto tipico della tradizione anglosassone preparato, per le festività natalizie, con un impasto aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero. Le origini degli omini pan zenzero sono piuttosto incerte. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Durante il XVI questo dolce caratteristico era molto di moda in Germania e nel corso dell’800, grazie allei fratelli Grimm e alla casetta di marzapane di Hansel e Gretel, le vetrine di fornai e panettieri cominciarono a riempirsi di casette decorate e omini sorridenti. All’inizio del novecento l’Omino di Marzapane era ormai sbarcato negli Stati Uniti, quando una rivista per ragazzi, il St. Nicholas Magazine, contribuì a decretarne il successo, grazie ad una filastrocca che col tempo divenne molto popolare. “Run, run fast as you can! Can’t catch me, I’m the gingerbread man”, così si chiama la storiella americana, é una filastrocca caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione e narra della frenetica fuga di un omino di pan di zenzero dalle fauci di una serie di personaggi affamati che lo inseguono. Ecco la storia e la filastrocca in lingua originale!
Leggi tutta la storia di oggi 22 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO e costruisci la tua casetta dell'omino di marzapane
Il primo giorno d’inverno è arrivato e l’inizio della nuova stagione è sancito dal solstizio, dal sole fermo; solstitium è infatti una parola latina che indica una “fermata” del Sole, una apparente “pausa” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, durerà infatti 14 ore e 55 minuti mentre il sole farà capolino per appena 9 ore e 5 minuti, l’atteso solstizio d’inverno cade oggi, 21 dicembre, alle 11,44 e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre. Il solstizio d’inverno in realtà non è proprio un giorno ma il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste, da questo momento in poi il Sole comincerà a “risalire” verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.
Leggi tutto e guarda il video di oggi 21 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
“Forse è arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono tramandarle, infatti, si fanno sempre più rari”
Sono le parole tratte dalla prefazione dell’antologia Fiabe del focolare (Kinder – und Hausmärchen), la famosa raccolta di favole dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta il 20 dicembre 1812. Durante i primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm Grimm, grazie al loro lavoro di studiosi e bibliotecari, dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica. All’epoca le fiabe erano tramandate da secoli quasi esclusivamente in forma orale e c’era il rischio concreto che quei racconti potessero andare perduti. I Grimm si diedero da fare per recuperare e mettere su carta le fiabe tramandate di generazione in generazione prima che fosse troppo tardi.
Leggi tutta la storia di oggi 20 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Nell’episodio natalizio Simon, il suo alter ego, è alle prese con la preparazione dell’albero, non sembra dello stesso parere però il gatto di casa, secondo cui quello strano oggetto non è altro che parco giochi felino.
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Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas Carol, Canto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.
Scrooge rappresenta quella parte di società così arida e indifferente agli altri che Dickens per descriverlo usa queste parole: “l’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
Un uomo più cattivo del cattivo tempo che attraverso l’incontro fantastico con gli spettri riesce a scoprire la sua bontà d’animo.
Leggi tutta la storia e il video di oggi 18 dicembre CALENDARIO D'AVVENTO
Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni. Con ogni probabilità il fenomeno che guida i Magi a Betlemme è una congiunzione Giove-Saturno-Marte che ebbe luogo nel 7 a. C., i tre pianeti abbinati visibili ad oriente, come vuole il vangelo di Matteo, apparivano molto brillanti. E l’errore nel calcolo del calendario commesso nel VI secolo sembra avvalorare la tesi.
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Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.
La serie racconta della vita in una piccola fattoria inglese, vivacizzata dalla pecora Shaun, che coinvolge le altre pecore e gli animali da cortile in strane avventure. Con l’aiuto del cane da pastore Bitzer, dotato di berretto blu, fischietto e thermos del tè; che malgrado i tentativi di apparire autoritario è un custode tollerante e amichevole e la totale inconsapevolezza dell’allevatore, solitario e tranquillo proprietario della piccola fattoria, che non ha alcuna idea di quanto accada a causa di una fortissima miopia che spesso gli confonde la percezione della realtà.
Leggi tutto e gua il video di oggi 16 gennaio nel CALENDARIO D'AVVENTO
Si chiama Eric Schmitt-Matzen vive a Knoxville nel Tennessee e sembra davvero Babbo Natale. Porta in giro i suoi 130 chili con leggerezza e la sua barba è talmente bella, morbida e curata che ha vinto il concorso per la barba più bella dell’anno. Nonostante sia incredibilmente nato il 6 dicembre (il giorno in cui in America si festeggia San Nicola – Santa Claus), è un ingegnere meccanico che veste i panni di Babbo Natale almeno 80 volte all’anno e anche quando non è vestito di rosso indossa le sue immancabili bretelle. Normalmente il suo compito è molto divertente, ma quello che gli è capitato alcune settimane fa è un’eccezione.
Leggi tutta la storia di oggi 15 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui, The History of the Snowman, in cui racconta le sue origini. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Hans Christian Andersen nel racconto pubblicato il 2 marzo 1861 in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa e finisce liquefatto da un vento caldo. Negli anni ’50 l’editoria e la discografia americane rispolverano l’omino di neve e proprio il 14 dicembre 1950 esce Frosty the Snowman, la celebre canzone scritta da Steve Nelson e Jack Rollins e interpretata da Gene Autry (lo stesso che l’anno prima aveva portato al successo la canzone dedicata a Rudolph la renna dal naso rosso) e in contemporanea viene pubblicato l’omonimo libro scritto da Annie Nord Bedford e illustrato da Corinne Malvern. Il pupazzo di neve di Andersen rappresentava il simbolo della forza dell’inverno, era legato al destino delle stagioni, alla nascita e alla morte. Nella fiaba del 1950 la metafora della morte viene eliminata e l’omino di neve anziché sciogliersi per amore, all’arrivo del caldo se ne va per ritornare l’anno successivo.
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Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù.
Nelle Natività Giuseppe è spesso relegato in un angolo, in ombra, poco più di una comparsa, in questa tela è invece protagonista. Chino, nel lavoro e davanti al bambino che non ha concepito ma che anche a lui deve la vita. Giuseppe, il falegname, dipinto con lo sguardo lontano e gli occhi lucidi, nel silenzio. Giuseppe, l’uomo, colui che protegge, difende e ama la divinità. Che ama Maria.
Leggi tutto e guarda il quadro di oggi 13 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”
Sono le parole con cui inizia la leggenda di Nightmare Before Christmas.
Jack Skeletron, il re della città di Halloween, annoiato dai soliti festeggiamenti mostruosi decide di visitare la città del Natale, entrando viene risucchiato in una città piena di neve, luci e gioia, e, attratto dai colori, dai regali e dall’atmosfera che si respira, si accorge di aver trovato quello che stava cercando.
Leggi tutto e guarda il video di oggi 12 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale.
Leggi tutto e guarda il video di oggi 11 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Gabriel’s Message è un antico canto popolare di origine basca, tratto da una carola medioevale e tradotto in inglese nel 1800 dall’eccentrico sacerdote britannico Sabine Baring-Gould. Il brano racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele, leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.
La straordinaria versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.
Il video della canzone contrappone la figura austera e inquietante dell’angelo, interpretato dal cantante dei Police, alla leggerezza della danza degli angeli, bimbi vestiti di bianco che giocano sulla neve correndogli intorno.
Il ritmo che percorre tutto il brano evoca un battito cardiaco, il battito accelerato di chi, in preda all’emozione, capisce che nulla sarà più come prima.
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Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!
I tre Muppets in questione sono impegnati in una sessione musicale che, ovviamente, sarà condita dallo humor col quale sono soliti affrontare ogni cosa. Molto interessante la scelta della canzone Ringing of the Bells che, seppur poco famosa in Italia, è invece uno dei brani natalizi più apprezzati in America e, come vedrete, le campane saranno protagoniste del video.
La principale caratteristica del brano, scritto dal compositore statunitense Peter Wilhousky e basato su un canto natalizio ucraino, è il canto ostinato e ripetitivo di quattro note che attraversano l’intera canzone, e i Muppets di ostinazione ne hanno da vendere!
Guarda il video di oggi 7 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Un video quasi sconosciuto degli U2 che, giovanissimi, eseguono dal vivo negli studi di un network dublinese una struggente interpretazione di Happy Xmas (War is Over).
John Lennon e Yoko Ono scrivono il brano nel 1971 e, prendendo spunto da un vecchio pezzo folk, compongono un vero e proprio inno alla pace tra gli uomini e all’amore, per protestare contro la sanguinosa guerra in Vietnam.
L’ex Beatles scrive Happy Xmas (War is Over) all’inizio degli anni settanta, la band irlandese la esegue nel 1988 e ascoltandola oggi continua a risuonare la stessa domanda: così è arrivato il Natale e tu cosa hai fatto?
Le nostre scrivanie di formica, la polvere che si annida nella libreria, il parcheggio introvabile, la scuola, i bambini, la pasta che scuoce, le bollette da pagare, un libro iniziato e mai finito, il meteo, i regali.
No, noi non c’entriamo nulla con la guerra, noi fatichiamo ogni giorno ma non spariamo a nessuno, né sosteniamo chi lancia missili e uccide. No, noi non spariamo.
Noi no.
Guarda il video di oggi 6 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
La piccola renna Rudolph nasce a New York nel 1938 dalla penna dello scrittore Robert Lewis May. Si tratta di una fiaba rivoluzionaria per l’America razzista e perbenista dell’epoca, è la prima volta infatti che la letteratura per l’infanzia affronta il tema della discriminazione sociale. Rudolph è una piccola renna con un enorme naso rosso che viene derisa ed emarginata dalle altre renne almeno finché Babbo Natale non trova per lei un impiego straordinario. Sono molte le leggende che ruotano intorno alla nascita del personaggio di Rudolph, di fatto come spesso accade, lo scopo della fiaba era far vendere.
Leggi tutta la storia di oggi 5 novembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
l lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.
Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.
Leggi tutta la storia e guarda il video di oggi 2 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO
Nei negozi La Birba puoi trovare un vasto assortimento di articoli firmati come MONCLER, BURBERRY, FENDI, GUCCI, IL GUFO, MONNALISA, SIMONETTA, SUN68, HOGAN, DOU DOU e tanto altro oltre ovviamente ad un accurata selezione di attrezzature come TRIO, PASSEGGINI, SEGGIOLONI, LETTINI, articoli vari di puericultura e tanti giochi di marca alla metà rispetto al nuovo... perfetti per un regalo ecologico ed economico in occasione del prossimo Natale!
Non rinunciare alla qualità: da noi puoi trovare grandi firme a piccoli prezzi e ogni articolo è un'occasione unica da prendere al volo!
Chi l’ha detto che il freddo fa ammalare? Molte persone sono convinte che portare i bambini all’aperto nei giorni più freddi li esponga al rischio di malattie ed influenze. La verità è che il freddo non fa ammalare, la vera causa del raffreddore invernale, che è una forma virale, è il chiudersi in ambienti chiusi affollati di gente. Ci si ammala in casa non fuori!
Nei paesi nordici, dove le temperature possono scendere ben oltre lo zero, esiste addirittura la pratica della nanna sotto zero, in molte città, dalla Danimarca alla Finlandia, non è insolito trovare file di passeggini allineati all’ingresso dei negozi.
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È settembre, la scuola ricomincia, c’è chi tira un sospiro di sollievo, chi teme il fatidico primo giorno, chi da settimane ha già preparato tutto l’occorrente e chi non sa ancora come vestire il pupo. Per i ritardatari, per le mamme che son tornate dalle vacanze da pochi giorni e per chi deve ancora riempire il guardaroba, proponiamo alcuni esempi di outfit Back to School che potete trovare nei negozi La Birba. Sono simpatici, colorati, di marca, ecologici ed economici, vanno bene il primo giorno di scuola, ma anche tutto il periodo autunnale. Scegliere La Birba significa pensare al presente e al futuro dei propri bimbi perché si può essere fashion e alla moda anche con l’usato di qualità!
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Quando finiscono le scuole i nostri bimbi sono molto contenti, ma l’inizio delle vacanze porta sempre anche un po’ di nostalgia: per tre mesi non vedranno più (o almeno non così di frequente) i loro compagni e amici. Per le maestre il periodo estivo coincide con un meritato riposo, ma evidentemente, almeno per alcune di loro, stare lontane dai propri scolari non è poi così facile.
È il caso di un’insegnante americana che ha trovato un modo originale e creativo per non dimenticarsi dei suoi alunni anche durante l’estate! Si chiama Sha-Ree ‘Castlebury, è una maestra della scuola elementare Pat Henry di Lawton in Oklahoma e quest’anno ha deciso di indossare qualcosa di veramente speciale per ricordarsi dei suoi piccoli alunni di prima elementare anche al termine della scuola.
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Ignacio Gabrielli ha 6 anni, è un bimbo argentino e frequenta la scuola San Cristobal di Rosario. La mattina del 27 aprile, mentre è fuori in cortile a giocare coi suoi compagni, sembra essere molto preoccupato. La maestra si accorge che il piccolo sta cercando qualcosa e si avvicina per chiedere cosa c’è che non va. Nacho, così lo chiamano gli amici, aveva un dentino che dondolava, il dente si è staccato, è caduto in terra e il bambino non riesce più a trovarlo. E molto preoccupato perché Ratón Pérez (il topino dei denti del Sud America, il corrispettivo della nostra Fatina) non trovando il suo dentino sotto il cuscino non potrà portargli il regalo. La maestra si intenerisce e decide di aiutare il piccolo Ignacio scrivendo una lettera proprio indirizzata al topino dei denti, ecco il testo:
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La morte in culla il cui termine tecnico è SIDS (Sudden Infant Death Syndrome: sindrome della morte improvvisa infantile) colpisce i bambini di età compresa tra un mese e un anno. È una delle paure più grandi delle neo mamme e sebbene le cause precise siano ancora sconosciute, sono stati evidenziati alcuni semplici comportamenti seguendo i quali diminuisce sensibilmente l’incidenza dei bambini che muoiono inspiegabilmente. Ecco quali sono:
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Domenica 15 maggio sì è svolto il consueto meeting annuale La Birba 2016
Grazie a tutti per la bella giornata passata insieme!
#birbasolocosebelle
Come le principesse delle fiabe li risvegliamo…
Dal primo istante dopo il parto, quando il piccolo è appoggiato al nostro petto, iniziamo a baciarlo, è un desiderio innato, ancestrale, che si ripeterà in ogni momento della sua vita. È un gesto d’amore e affetto, l’espressione della tenerezza che proviamo stringendo il nostro bimbo, che cela però anche un motivo biologico ben preciso.
Così come il corpo della donna sa come partorire, anche dopo la nascita l’organismo mette in campo delle abitudini utili per il bambino. Attraverso il contatto fisico e le carezze cominciamo ad esplorare la sua pelle e il suo corpo, a conoscerlo. Avvicinando il nostro volto al suo, impariamo a riconoscere il suo odore, baciandolo lo assaggiamo e grazie all’esplorazione dei 5 sensi inizia il processo di attaccamento.
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In merito all'ex negozio affiliato La Birba di Reggio Emilia che non fa più parte del nostro franchising dal 31 luglio 2015, viste le tante segnalazioni di estrema difficoltà da parte dei fornitori nel contattare la titolare dell'attività, riproponiamo i dati presenti sul sito La Birba Reggio Emilia (on line fino a qualche tempo fa).
Ultima mail di contatto: belindaruggeri11@gmail.com
Ditta individuale denominata Belinda Ruggeri con sede in via Gandhi n° 10/D - REGGIO EMILIA
Codice fiscale RGGBND82H67H223F
P.IVA 02628210359 iscrizione presso CCIAA di Reggio Emilia cod. 299100
Ci scusiamo per tutti i disagi arrecati da questa persona che legalmente non ha mai fatto parte della nostra società, persona con la quale abbiamo collaborato qualche mese e il cui contratto di franchising ha cessato la sua validità il 31 luglio 2015.
Ogni negozio affiliato La Birba ha un suo titolare che risponde personalmente di tutti gli obblighi e doveri inerenti all'attività.
La signora Belinda Ruggeri ci ha infine comunicato la sua disponibilità giovedì 12 novembre presso il punto vendita per la restituzione degli articoli rimasti invenduti con orario continuato dale ore 9.00 alle ore 16.00.
Di seguito la mail che abbiamo ricevuto noi e i fornitori (che non avevano ancora avuto risposte) in data 2 novembre:
Calendario d'Avvento - 24 dicembre
I nostri speciali auguri con un racconto e una piccola animazione dal sapore antico, buon Natale.
È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale. Sente i passi della mamma che sale le scale, come ogni mattina entra nella sua camera, la carica sulle spalle e la porta giù in cucina, al caldo. Con tutto il trambusto che ha fatto, ha svegliato anche le sue sorelle che assonnate la seguono in cucina. I loro vestiti sono già appesi sopra la stufa a legna, pronti per essere indossati. Finalmente un poch ed chèld, un po’ di caldo per Pippi e le sue sorelle.
A Pippi piace moltissimo far colazione, ci sono le sue cose preferite, la sua tazza, il latte caldo col caffè d’orzo e pezzetti di pane secco per la zuppa. Ma quello che la bimba scorge al centro della tavola è davvero incredibile! Una cesta luccicante piena di dolci d’ogni tipo: caramelle, torroni, cioccolate e noccioline. Quanta ròba! Mai viste tante cose così buone tutte assieme! La mamma diceva che dopo la guerra sarebbe stato difficile trovare i dolci, i negozi erano sempre mezzi vuoti. Pippi pensava che sarebbe finita come per la sua cartella di scuola. Aveva sempre sognato una cartella nuova, tutta sua, ma quell’anno, il suo primo di scuola, di cartelle in negozio proprio non ce n’erano, così la bimba si era accontentata di una cartella di stoffa che le aveva cucito la mamma. Pensava già che l’albero sarebbe stato mezzo vuoto, come al sòlit, e invece, eccoli lì, un mucchio di dolci avvolti nelle carte colorate, pronti per per farne collane ed essere appesi all’albero di Natale.
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Calendario d'Avvento - 23 dicembre
“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”
Sono le parole con cui inizia la leggenda di Nightmare Before Christmas.
Jack Skeletron, il re della città di Halloween, annoiato dai soliti festeggiamenti mostruosi decide di visitare la città del Natale, entrando viene risucchiato in una città piena di neve, luci e gioia, e, attratto dai colori, dai regali e dall’atmosfera che si respira, si accorge di aver trovato quello che stava cercando.
Rientrato nella città di Halloween, Jack chiama gli abitanti per un incontro, gli mostra tutti gli oggetti che caratterizzano il Natale per insegnare loro come costruirli. I cittadini di Halloween però non riescono ad afferrare il messaggio del Natale e nonostante gli sforzi di Jack di creare una festa gioiosa, finiscono per confondere le idee di Halloween con quelle del Natale creando giocattoli, doni e decorazioni all’apparenza innocui, ma pericolosi e spaventosi.
Nella versione italiana il doppiaggio di Jack Skeletron viene affidato alla magistrale interpretazione di Renato Zero.
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Calendario d'Avvento - 22 dicembre
Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Andersen nel racconto in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa prima di finire liquefatto da un vento caldo.
Quest’anno la Cineplex, società canadese che possiede una grande catena di sale cinematografiche, ha dedicato al Pupazzo di Neve un video delicato e commovente. La piccola Lily, costruisce il suo pupazzo, gioca con lui e lo ripone in frigorifero per non farlo sciogliere durante i mesi caldi. Crescendo finirà per dimenticarsi di lui, almeno fino al giorno in cui sarà in grado di ritrovare il suo spirito di bambina. Lo stesso spirito che da piccoli ci faceva attendere la fine della nevicata per uscire a costruire il nostro pupazzo di neve: per naso una carota, due bottoni che facevano gli occhi e una sciarpa intorno al collo. E poco importava se veniva un po’ storto, se le sfere non erano proprio tonde, il nostro era il più bello di tutti.
Ecco il video Lily & the Snowman, per ritrovare, anche noi, il nostro spirito bambino.
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Calendario d'Avvento - 21 dicembre
Let It Go è una canzone scritta per la colonna sonora del film d’animazione Disney Frozen – Il regno di ghiaccio e, nel primo giorno d’inverno, vi proponiamo la versione da brividi dei The Piano Guys che unisce al brano originale alcune parti del Concerto in Fa minore per archi L’inverno da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Insieme alla stesura della musica pare che Vivaldi abbia composto anche i quattro sonetti che accompagnano i tre movimenti musicali di cui è composta.
Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, il solstizio d’inverno cade tra il 21 e il 22 dicembre, alle 4 e 48, e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre.
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Calendario d'Avvento - 20 dicembre
Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.
Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre
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Calendario d'Avvento - 19 dicembre
Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale. Leggi le tradizioni di tuttii i Paesi.
Dall’America del sud proviene Feliz Navidad, una canzone natalizia scritta da José Feliciano nel 1970. Guarda la bellissima interpretazione di Michael Bublé e dell’artista messicana Thalia.
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Calendario d'Avvento - 18 dicembre
Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas Carol, Canto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.
Scrooge rappresenta quella parte di società così arida e indifferente agli altri che Dickens per descriverlo usa queste parole: “l’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
Un uomo più cattivo del cattivo tempo che attraverso l’incontro fantastico con gli spettri riesce a scoprire la sua bontà d’animo.
Nel racconto Dickens, oltre a criticare una società capace di esasperare e sfruttare i più deboli, delinea molti dei concetti che fanno ancora parte delle tradizioni natalizie attuali: il Natale in famiglia, l’aiuto ai bisognosi, il pranzo, i regali, i canti e i biglietti d’auguri; inaugurando, di fatto, il festeggiamento moderno del Natale, quello in cui siamo, o dovremmo essere, un po’ più buoni.
Ecco il video della canzone God Bless Us Everyone, Dio ci benedirà, di Alan Silvestri interpretata da Andrea Bocelli. Il brano è tratto dalla colonna sonora del film A Christmas Carol diretto da Robert Zemeckis, l’adattamento cinematografico del 2009 del racconto di Charles Dickens.
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Calendario d'Avvento - 17 dicembre
Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni.
Con ogni probabilità il fenomeno che guida i Magi a Betlemme è una congiunzione Giove-Saturno-Marte che ebbe luogo nel 7 secolo a. C., i tre pianeti abbinati visibili ad oriente, come vuole il vangelo di Matteo, apparivano molto brillanti. E l’errore nel calcolo del calendario commesso nel VI secolo sembra avvalorare la tesi.
I tre pianeti rimasero apparentemente vicini nella zona di cielo della costellazione dei Pesci. Ora, questo evento era sì sotto gli occhi di tutti ma poteva avere qualche preciso significato solo per dei “Magi”, ovvero astronomi-astrologi in grado di prevedere e riconoscere i simboli del cielo e trarne presagi. Quello che videro dunque fu: Giove simbolo della “regalità” e della “divinità”, Saturno il simbolo della “giustizia”, la parte centrale della costellazione dei Pesci che era il simbolo di Israele e notarono che la congiunzione era inizialmente visibile ad Oriente, dove sorge il sole, la luce. Probabilmente il motivo che li fece partire fu infine l’interpretazione di quanto letto nel cielo “Un nuovo Re di giustizia sta nascendo in Israele”.
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Calendario d'Avvento - 16 dicembre
È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Nell’episodio natalizio Simon, il suo alter ego, è alle prese con la preparazione dell’albero, non sembra dello stesso parere però il gatto di casa, secondo cui quello strano oggetto non è altro che parco giochi felino.
Quello che rende geniale Simon’s Cat è la delicatezza con la quale sono narrate le avventure del gatto, del suo padrone e degli altri protagonisti delle strip. Il tratto è semplice e immediato e la capacità di osservazione dell’autore rendono le vicende così vere che ognuno può riconosce nei tratti disegnati da Tofield qualcosa del proprio micio.
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Calendario d'Avvento - 15 dicembre
Il brano Christmas (Baby please come home) viene inciso per la prima volta nel 1963 dalla cantante americana Darlene Love. La canzone scritta da Phil Spector non ottiene un grande successo, probabilmente perché viene pubblicata e messa in vendita il 22 novembre 1963, lo stesso giorno in cui vien assassinato il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Qualche giorno dopo Natale la stessa cantante pubblicherà una versione dedicata allo sfortunato presidente dal titolo Johnny Please Come Home.
Nel corso degli anni il brano è diventato un classico natalizio ed è stato interpretato da diversi musicisti. Noi abbiamo scelto la versione degli U2, incisa dalla band irlandese nel 1987 per l’album A very Special Christmas, un progetto nato per sostenere i Giochi Olimpici Speciali dedicati alle persone con diversi livelli di abilità.
Ve la proponiamo augurandovi di poter passare il Natale con i vostri cari, perché come scrive l’autore, non è davvero Natale finché la persona amata è ancora lontana.
Il video, il testo e la traduzione di Christmas (Baby please come home)
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Calendario d'Avvento - 14 dicembre
Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù.
Nelle Natività Giuseppe è spesso relegato in un angolo, in ombra, poco più di una comparsa, in questa tela è invece protagonista. Chino, nel lavoro e davanti al bambino che non ha concepito ma cha anche a lui deve la vita. Giuseppe, il falegname, dipinto con lo sguardo lontano e gli occhi lucidi, nel silenzio. Giuseppe, l’uomo, colui che protegge, difende e ama la divinità. Che ama Maria.
La ama di fronte a Dio e di fronte agli uomini, la ama di fronte alla legge che infrange, di fronte alle donne che lo deridono. La ama di quell’amore che sfiora, accarezza e illumina, per sempre.
“Iosef era serio ma il suo corpo sorrideva per lui. Mi strinse la mano sotto la tenda stesa del baldacchino sbattuto dal vento. La sua mano aspettata che mi aveva protetto, non mi aveva accusato, non aveva sollevato la prima pietra che spetta al marito dell’adultera, la sua mano ispessita di lavoro e di schegge: tremava intorno alla mia che riposava finalmente chiusa dentro la sua.”
Erri De Luca, In nome della madre
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Calendario d'Avvento - 13 dicembre
A Natale le case e le città brillano di luci, le piazze, le strade e gli alberi, tutto è illuminato e addobbato a festa.
Non dimentichiamo però di alzare gli occhi al cielo perché quest’anno l’attesa del Natale sarà davvero speciale. Il cielo di dicembre si accende ed è carico di sorprese, come se volesse celebrare la festa con noi. Sarà infatti possibile osservare due sciami di stelle cadenti e tre comete.
Il 13 e il 14 dicembre sono le giornate più favorevoli per ammirare le Geminidi, le stelle cadenti più attive per quantità e brillantezza, che illumineranno le notti più lunghe dell’anno e che sembreranno irradiarsi dalla costellazione dei Gemelli.
L’appuntamento con il secondo sciame meteorico di dicembre è invece previsto per il 21 e il 22 con le Ursidi, il loro radiante sarà nei pressi della Stella Polare.
Nel cielo d’Avvento compariranno anche tre comete. La più brillante è la C/2013 US10 Catalina, che nel corso del mese si sposterà dalla costellazione della Vergine al Bovaro e che sarà visibile anche con piccoli binocoli. Nella volta celeste sarà presente anche S2 PANSTARRS, visibile con piccoli telescopi a qualsiasi ora della notte nei pressi della costellazione del Dragone. Ancora più flebile, ma visibile anche con strumenti amatoriali, C/2013 X1 PANSTARRS, posizionata vicino ad Andromeda. Se attualmente è poco luminosa, nei prossimi mesi dovrebbe divenire gradualmente più evidente, fino ad essere visibile a occhio nudo nella prossima estate.
Occhi puntati al cielo quindi, e se le notti di dicembre saranno libere da nebbia e nuvole, potremmo ricordare i Magi, che nel loro lungo viaggio, osservano la volta celeste per scoprire il cammino che li avrebbe condotti a Betlemme, senza perdersi d’animo, anche quando non riescono più a scorgere l’astro celeste che li guida. Quando osservando il cielo la stella si nega e la loro conoscenza non da alcuna risposta, un semplice gesto svela loro il mistero.
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Calendario d'Avvento - 12 dicembre
Sono passati 46 anni dalla notte in cui avvenne il furto.
Era il 17 ottobre del 1969 e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera erano rimaste soltanto le magnifiche fotografie di Enzo Brai, scattate poco prima del furto, con le quali il fotografo aveva documentato meticolosamente tutte le fasi del restauro.
Il furto, commissionato dalla mafia, aveva reso la città di Palermo orfana di un’opera straordinaria, strappata dall’altare della chiesa da mani inesperte, arrotolata in fretta, danneggiata e, forse, persa per sempre. Le testimonianze incongruenti e imprecise dei vari pentiti, ne hanno delineato un destino incerto e misterioso.
Ma da oggi, grazie ad un miracolo tecnologico sostenuto da Sky Arte, sarà possibile ammirare proprio nell’oratorio di San Lorenzo, la fedelissima riproduzione dell’opera perduta, definita una delle più alte espressioni dell’arte di ogni tempo.
La ricostruzione dell’opera seicentesca è stata commissionata a Factum Arte – una società spagnola specializzata nella realizzazione di fac-simile di opere d’arte, praticamente perfetti – che grazie ad un team di esperti l’ha riprodotta utilizzando tecniche di stampa altamente innovative. Un progetto ambizioso e straordinario, capace di dare nuova vita alla Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi che è tutt’ora inserita nella lista delle dieci opere d’arte più ricercate dalle forze di polizia di tutto il mondo, il cui valore di mercato si aggira intorno ai 20 milioni di dollari.
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Calendario d'Avvento - 11 dicembre
Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.
Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.
Dalla tradizione Olandese, che fa coincidere la leggenda di San Nicola con la festa di Sinter Klaas, deriva l’immagine più simile a quella attuale. Sinter Klass infatti, successivamente chiamato Santa Claus, visita i bambini buoni accompagnato dallo gnomo Peter il Nero il cui compito è quello di punire i cattivi.
Nella seconda metà dell’Ottocento il personaggio di Santa Claus arriva in America, dove il cartonista Thomas Nast disegna Babbo Natale come un piccolo elfo vestito di pelli scure, che solo in seguito diventeranno rosse.
Ma l’immagine rassicurante del nostro Santa Claus la dobbiamo alla Coca Cola che nel 1931 commissiona all’illustratore Haddon Sundblom la creazione di un figura più amichevole. Ispirandosi ai racconti natalizi dell’epoca, Sundblom disegna un uomo grasso, vestito di rosso, con la barba bianca che ispira simpatia e serenità e che somiglia moltissimo al suo vicino di casa.
E così dopo questo lungo viaggio durato diversi secoli, iniziato in Medio Oriente e arrivato in America, fra qualche giorno un simpatico omone a bordo di una slitta trainata da renne volanti, ripartirà dal Polo Nord per distribuire i doni preparati dai suoi abili folletti.
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Santa Claus Is Coming To Town
Michael Bublé
Video, testo e traduzione
Calendario d'Avvento - 10 dicembre
Il Natale si avvicina e Wallace sta entrando nello spirito della festa. Ha deciso di fare alcune cartoline di Auguri con l’aiuto di Gromit, un po’ di brillantini e la sua macchina appena inventata. Ma Wallace è così preso dalla sua invenzione che non si accorge della scena straordinaria che si sta svolgendo nel suo giardino.
Wallace e Gromit sono i protagonisti di una serie di animazioni create da Nick Park della Aardman Animation. Tutti i personaggi sono realizzati con plastilina, modellata su armature di fil di ferro, e filmati con la tecnica dello stop motion.
Wallace è un inventore distratto e svagato, crea complessi meccanismi che spesso non funzionano, inventa macchine mastodontiche che servono a fare cose di solito molto semplici ed è fanatico del formaggio. È accompagnato dal fedele Gromit, un cane che sembra essere molto più intelligente e assennato del padrone; Gromit ama fare la maglia, leggere il giornale ed è molto abile nel maneggiare le apparecchiature elettroniche.
Insieme creano storie e avventure tenere e straordinarie.
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Calendario d'Avvento - 9 dicembre
Sul New York Sun del 21 settembre 1897, viene pubblicato “Is There a Santa Claus?”, l’editoriale destinato a diventare il più famoso della storia, tradotto in oltre 20 lingue. Nell’articolo compare la frase “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”) divenuta negli anni l’essenza stessa del clima natalizio americano.
Virginia è una bimba di otto anni, ha dei dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, i suoi amici dicono che non esiste e il padre le suggerisce di chiederlo al New York Sun, sostenendo che se lo dice il Sun, allora è vero.
Così la piccola prende carta e penna e scrive al giornale:
Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon
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Calendario d'Avvento - 8 dicembre
Gabriel’s Message è un antico canto popolare di origine basca, tratto da una carola medioevale e tradotto in inglese nel 1800 dall’eccentrico sacerdote britannico Sabine Baring-Gould. Il brano racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele, leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.
La straordinaria versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.
Il video della canzone contrappone la figura austera e inquietante dell’angelo, interpretato dal cantante dei Police, alla leggerezza della danza degli angeli, bimbi vestiti di bianco che giocano sulla neve correndogli intorno.
Il ritmo che percorre tutto il brano evoca un battito cardiaco, il battito accelerato di chi, in preda all’emozione, capisce di essere la prescelta.
Ecco il video, il testo e la traduzione di Gabriel’s Message.
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Calendario d'Avvento - 7 dicembre
Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!
I tre Muppets in questione sono impegnati in una sessione musicale che, ovviamente, sarà condita dallo humor col quale sono soliti affrontare ogni cosa. Molto interessante la scelta della canzone Ringing of the Bells che, seppur poco famosa in Italia, è invece uno dei brani natalizi più apprezzati in America e, come vedrete, le campane saranno protagoniste del video.
La principale caratteristica del brano, scritto dal compositore statunitense Peter Wilhousky e basato su un canto natalizio ucraino, è il canto ostinato e ripetitivo di quattro note che attraversano l’intera canzone, e i Muppets di ostinazione ne hanno da vendere!
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Calendario d'Avvento - 6 dicembre
Nei giorni che precedettero il Natale 1914 in varie zone del fronte occidentale della Prima Guerra mondiale, si registrarono una serie di cessate il fuoco spontanei che culminarono nella Tregua di Natale. I soldati delle truppe tedesche e britanniche schierati sui lati opposti del fronte, smisero di sparare e presero a scambiarsi auguri, tabacco, fotografie, bottoni e canti di Natale. Gli eventi della tregua furono riportati dai giornali solo un mese dopo. A partire dalla metà di gennaio 1915 i tabloid pubblicarono fotografie e racconti dei soldati tratti dalle lettere inviate alle famiglie.
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Calendario d'Avvento - 5 dicembre
Mina torna in scena dopo più di 35 anni di oblio, grazie alla Disney, nell’incredibile video di Jingle Bell Rock. La vedremo mostrarsi in pubblico?
Non proprio, in realtà si tratta di una esibizione virtuale, il video in questione infatti, estratto dalla raccolta “Christmas Song Book”, è un’animazione tratta dai disegni di Giorgio Cavazzano che presta la sua straordinaria matita alla cantante, disegnandola alla maniera dei personaggi di Paperopoli.
Dai tratti, seppur disegnati, esce comunque la forte personalità di Mina che non solo interpreta la canzone, ma la reinventa, la rende sua e il risultato è una splendida versione jazz, morbida e avvolgente.
Un vero dono di Natale che abbiamo scelto, non a caso, per il calendario d’Avvento di oggi in occasione del 114° anniversario dalla nascita di Walt Disney.
Ecco il video, il testo e la traduzione di Jingle Bell Rock
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Calendario d'Avvento - 4 dicembre
La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo. Quando arriva alla grotta però non trova un Re coperto d’oro, ma un bambino piccolo, appena nato, povero come lui che piange dal freddo. Il tamburino si guarda nelle tasche ma non ha davvero niente da donargli. Si avvicina alla grotta e decide di suonare il suo tamburo. Il bimbo smette di piangere e sulle note della musica si addormenta. Maria benedice il piccolo suonatore e lo ricompensa con la promessa di essere per sempre accanto a Gesù nel Presepe.
Da questa storia nasce The Little Drummer Boy la canzone scritta nel 1941 da Katherine Kennicott Davis divenuta un classico di Natale grazie alle innumerevoli interpretazioni di Bing Crosby e David Bowie, Joan Baez, Frank Sinatra, Ringo Starr, Bob Dylan, The Cranberries e tantissimi altri.
I Pentatonix, una vocali band statunitense uscita da un talent americano, sono riusciti a ritrovare, grazie al loro arrangiamento, un’espressività spesso dimenticata nelle versioni precedenti attualizzando e rinvigorendo il messaggio d’amore del Piccolo Tamburino.
Ecco il video, il testo e la traduzione di The Little Drummer Boy
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Calendario d'Avvento - 3 dicembre
Il Presepe, da sempre simbolo del Natale, è oggi più che mai al centro dell’attenzione dei media; a partire dal caso del preside di Rozzano in molti si sono chiesti se fosse giusto o no mantenere e riproporre una delle tradizioni più antiche del nostro Paese. Che faccia parte della tradizione italiana è innegabile e lo dimostrano le tante testimonianze artistiche e letterarie legate alla sua rappresentazione. Noi crediamo che sia giusto celebrarlo e abbiamo scelto una poesia di Salvatore Quasimodo che oltre a descrivere il Presepe si interroga sul suo vero significato.
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Calendario d'Avvento - 2 dicembre
È il crepuscolo o il tramonto, nella capanna una luce tiepida riscalda i volti e gli sguardi dei personaggi dipinti da Lorenzo Lotto nell’Adorazione dei pastori, un dipinto ricco di particolari sfuggenti e misteriosi.
I pastori, ad esempio, i cui lineamenti fortemente caratterizzati fanno pensare che siano ritratti dal vero, sono, con ogni probabilità, i committenti dell’opera; sotto i panni ruvidi dei due uomini, infatti, si intravedono gli eleganti farsetti di velluto tipici del cinquecento.
Anche la data di esecuzione e la firma del pittore hanno alimentato ipotesi controverse fino a quando, in seguito ad un’accurata ricerca, è apparsa, tra il chiaroscuro della cesta di vimini sulla quale giace il Bambino, la scritta “L. Lotus 1530”.
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Calendario d'Avvento - 1 dicembre
Il tempo scorre veloce e ostinato, sommerso da mille cose da fare, sotto montagne di problemi da risolvere o da stirare. A volte manca anche la voglia di fermarsi un attimo e assaporare il gusto dell’attesa. Da bambini invece si aspettava, si respirava la magia, ogni momento era denso, carico di desideri.
Il giro in solaio alla ricerca delle scatole impolverate degli addobbi, la carta blu con le stelline argento che faceva il cielo, quella verde stropicciata per le montagne, il muschio secco che ogni anno era sempre poco, le palline di vetro decorate coi brillantini, quelle brutte di plastica da mettere dietro, il puntale che dritto non ci stava mai, il profumo dei tortelli dolci e la speranza che i regali fossero proprio quelli che volevamo.
Nel presepe c’era l’uomo con le banane sulle spalle e c’erano le palme, eppure sui monti mettevamo il cotone per fare la neve, perché quel Natale lì, non aveva bisogno di un luogo preciso né di una clima preciso, era un’attesa, e nell’attesa c’era un po’ di tutto e un po’ di noi.
Ecco perché pensando a un dono di Natale riproponiamo, anche quest’anno, il calendario dell’Avvento, un modo per celebrare l’attesa ogni giorno, con un’immagine, una poesia o una canzone, con un sorriso insomma, proprio come quando eravamo piccoli.
Il dono del 1° dicembre è il video di una versione originale di Jingle Bells, realizzata per noi con la tecnica delle cap song.
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Nei negozi La Birba è arrivata la Christmas card!
Un simpatico gadget direttamente da Babbo Natale da attaccare ai regali che i bimbi troveranno sotto l'albero!
Verifica le aperture straordinarie del tuo negozio La Birba e per ogni tuo acquisto riceverai questo originale biglietto!
Passa a trovarci!
Anche quest'anno per Natale vi proponiamo la letterina per Babbo Natale da scaricare e da fare scrivere ai vostri bimbi!
Un nuovo articolo sul blog Alla Birba c'è
Antoine Lairis ha perso Hélène Muyal-Leiris, la sua compagna da 12 anni, vittima della follia omicida che si è scatenata venerdì sera al Bataclan. Lui, 34 anni e papà di un bimbo di 17 mesi, ha scritto una lettera aperta ai terroristi che ha fatto il giro del web. Ecco il testo.
“Non avrete il mio odio
Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. Continua a leggere Non avrete il mio odio
Sabato 3 ottobre ha inaugurato il nuovo punto vendita La Birba di Udine in via Castellana, 16..
Siete stati tantissimi... grazie a tutti per la vostra partecipazione! Ecco qua le foto della festa
More info: La Birba Udine
Come vestire i propri figli senza spendere? Vi spiego il mio segreto…
Qualche giorno fa sul Blog di Missclaire è stato pubblicato un bellissimo articolo (corredato da una serie di splendidi outfit fotografici) su come vestire bene i propri bimbi senza spendere. L’autrice suggerisce addirittura qualche trucco per comprare abiti firmati praticamente a costo zero. Qui sotto vi riproponiamo il testo e se volete vedere tutti gli scatti fotografici basta cliccare sul link.
Buona lettura!
Giovanni Pascoli
La notte di San Lorenzo è associata al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative delle lacrime del Santo che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra il 10 agosto creando un’atmosfera magica e carica di speranza. In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo.
In tutti i negozi La Birba trovi un ampia scelta di capi per la primavera-estate a META' PREZZO!
Inoltre ogni giorno nuovi arrivi - sempre selezionati - perchè le valutazioni non si fermano MAI! Guarda come funziona il nostro sistema di vendita.
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La chiusura delle scuole e l’arrivo dell’estate, sono sinonimo di partenza per le vacanze, di gite fuori porta o anche solo di scampagnate in bicicletta.
Ma i nostri bambini viaggiano sicuri?
Nel 2013, secondo i dati ISTAT, quasi 10.000 bimbi sono rimasti feriti in seguito ad incidenti stradali, ben 2.200 di loro aveva un’età compresa tra 0 e 4 anni.
A volte siamo fissati col cappellino, la giacchettina o con il cibo sano, e ci dimentichiamo delle più elementari norme di sicurezza stradale.
In questi giorni il Comune di Modena è impegnato nella campagna Bimbo a bordo, un’iniziativa nata per sensibilizzare i genitori sul tema della sicurezza in viaggio; poche semplici regole che possono fare la differenza in caso di incidente o anche solo in seguito ad una brusca frenata.
Ovviamente le norme per viaggiare sicuri con mamma e papà sono le stesse su tutto il territorio nazionale e il trasporto scorretto dei bambini in auto è sanzionato dal Codice della Strada con ammende da 81 a 326 euro, detrazione di 5 punti dalla patente e sospensione della patente alla seconda violazione in due anni.
L’uso dei seggiolini omologati o di altri sistemi di sicurezza compresi quelli non obbligatori per legge è estremamente efficace per diminuire la possibilità di morte o lesioni gravi non solo sulle auto ma anche su altri veicoli.
Sabato 6 giugno si è svolta a Inzago la splendida sfilata firmata La Birba
Grande festa di inaugurazione a La Birba di CESENA
A un mese e mezzo dall'apertura confermato il successo del nuovo punto vendita La Birba aperto in Romagna con i numerosi partecipanti all'evento di giovedì scorso.
Guarda le foto della festa!
Domenica 26 aprile si è svolta la sfilata di moda per bambini organizzata da La Birba presso la fiera campionaria di Modena.
Un grande evento che ha coinvolto 17 fantastici bimbi da 22 mesi a 10 anni... tutti bravi e divertenti. Sono stati loro i veri protagonisti! Guarda le foto della sfilata
Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, e quest’anno è il 45° anniversario della celebrazione indetta dalle Nazioni Unite nel 1970.
L’obiettivo fissato da Earth Day Network è di mettere in movimento milioni di persone, ipotizzando almeno 2 miliardi di azioni verdi, un modo per restituire qualcosa al nostro pianeta. È possibile firmare petizioni, ridurre i consumi, supportare l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità.
Na’ama Uzan è una bimba di 5 anni, abita a Toronto in Canada, suo fratello Navad che di anni ne ha 7, è affetto dalla sindrome di Angelman, una malattia neurogenetica. Lei per aiutarlo ha messo su un chiosco in giardino per vendere la limonata ai vicini e la sua storia è diventata virale.
Si sta avvicinando Pasqua, si mangia fuori, si incontrano parenti e amici, si fa festa insieme... e il problema è sempre lo stesso: COME CI SI VESTE?
Almeno per i bimbi il problema non c'è: nei negozi La Birba trovi un ampio assortimento di capi perfetti per cerimonie e festività:
Tutto selezionato e delle migliori marche come Fendi, Gucci, Burberry, Ralph Lauren e tanto altro.
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Nello stand di Modena Bimbi presente al Children’s Tour, padiglione A stand 152/168, potete trovare in anteprima il nuovo gadget firmato La Birba.
Il bellissimo DOOR HANGER lo troverete anche nei negozi di Modena, Sassuolo, Pavullo, Reggio Emilia e Bologna a partire da aprile.
Ogni eclissi di Sole è magica e l’Europa, e soprattutto le regioni del Grande Nord, si preparano a vivere uno dei fenomeni naturali più suggestivi e speciali.
Venerdì 20 marzo, il giorno dell’equinozio di primavera, la luna oscurerà il sole. L’eclissi sarà totale nell’Atlantico settentrionale e in Italia, pur essendo coperto per il 70%, sarà ben visibile dalle 9.30, raggiungendo il picco di visibilità alle 10.40, in tutto il fenomeno durerà un paio d’ore.
Svegliarsi al mattino è sempre stato difficile, ma ultimamente è diventato addirittura faticosissimo. Molto di quello che conoscevamo è cambiato, o meglio, sono cambiati i termini che descrivono gli oggetti, le situazioni. Così, di primo mattino, tutte spettinate davanti allo specchio non possiamo limitarci al restauro del trucco, adesso è necessario il make up. Una volta sulle guance mettevamo il phard e sulla bocca il lucidalabbra, ora coloriamo gli zigomi con il blush e illuminiamo le labbra con il lip gloss. Se il nostro hair stylist ha fatto un buon lavoro basta un colpo di spazzola per sistemare i capelli, in caso contrario dovremmo rivolgerci al nostro vecchio parrucchiere, un po’ demodè ma forse più bravo.
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È bello sognare finché si è bambini (ma anche da grandi!). Scarica la lettere di Babbo Natale e sorprendi i tuoi bimbi con un momento speciale:
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E così anche il 24 dicembre è arrivato. La vigilia di Natale.
Sembra più un luogo che un giorno, perché per arrivare fin qui abbiamo corso e faticato, come se dopo non ci fosse più nulla. Al lavoro tutto deve essere pronto e consegnato entro Natale, poi ci sono i regali che quest anno li compro in agosto, e invece li cerchi gli ultimi tre giorni. E i vestiti? Dovrò pure comprare qualcosa no? Poi però, quei due chili in più mi fanno venire un nervoso.
Niente, il Natale diventa come i nodi stretti dei capelli intorno ai denti del pettine, tutti ammucchiati lì, che sembra impossibile districarli.
Poi arriva la vigilia, le ultime cose da fare, ma con uno spirito diverso, sembra ci si accorga che in fondo, il tempo c’è ancora, anzi sembra ce ne sia di più e quei nodi cominciano a sciogliersi.
Calendario d'Avvento 23 dicembre
Feliz Navidad è una canzone scritta da José Feliciano nel 1970. Un brano che mette allegria, capace di dipingere un sorriso nello sguardo di chi l’ascolta. Ecco la bellissima interpretazione di Michael Bublé e dell’artista messicana Thalia.
Calendario d'Avvento 22 dicembre
Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null'altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l'ultima.
Calendario d'Avvento 21 dicembre
Let It Go è una canzone scritta per la colonna sonora del film d’animazione Disney Frozen – Il regno di ghiaccio e, nel primo giorno d’inverno, vi proponiamo la versione da brividi dei The Piano Guys che unisce al brano originale alcune parti del Concerto in Fa minore per archi L’inverno da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Insieme alla stesura della musica pare che Vivaldi abbia composto anche i quattro sonetti che accompagnano i tre movimenti musicali di cui è composta.
Calendario d'Avvento 20 dicembre
Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù.
Calendario d'Avvento 19 dicembre
Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.
Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Calendario d'Avvento 18 dicembre
Tra il 17 e il 18 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo Canto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.
Calendario d'Avvento 17 dicembre
È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Calendario d'Avvento 16 dicembre
Salvatore Quasimodo osserva il presepe, si sofferma su ogni piccola figura intagliata. Descrive una scena di pace e di serenità, la stessa immaginata da San Francesco nel 1223 nella prima rappresentazione della Natività a Greccio.
Osserva i pastori, i Magi, i vecchi del villaggio, osserva il silenzio al quale contrappone, però, il cuore inquieto dell’uomo, incapace di raccogliere il messaggio d’amore che nasce in quella mangiatoia, perché la parola Presepe significa proprio mangiatoia.
Ed è in quel silenzio che sente il pianto del bambino e si domanda se c’è ancora un uomo capace di ascoltare il lamento di chi morirà in croce tra due ladri anche per lui.
Calendario d'Avvento 15 dicembre
Mina torna in scena dopo 35 anni di oblio, grazie alla Walt Disney, nell’incredibile video di Jingle Bell Rock. La vedremo mostrarsi in pubblico?
Calendario d'Avvento 14 dicembre
Attraverso Adorazione dei Magi, il quadro di Andrea Mantegna battuto all’asta da Christie’s nel 1985 per quasi 19 miliardi di lire, cerchiamo di scoprire chi erano questi uomini misteriosi che compirono quel lungo viaggio verso Betlemme.
Calendario d'Avvento 13 dicembre
Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.
Calendario d'Avvento 12 dicembre
Un video quasi sconosciuto degli U2 che, giovanissimi, eseguono dal vivo negli studi di un network dublinese una struggente interpretazione di Happy Xmas (War is Over).
John Lennon e Yoko Ono scrivono il brano nel 1971 e, prendendo spunto da un vecchio pezzo folk, compongono un vero e proprio inno alla pace tra gli uomini e all’amore, per protestare contro la sanguinosa guerra in Vietnam.
Calendario d'Avvento 11 dicembre
Il profumo di cannella, il gusto del torrone, il suono di una canzone. I ricordi di quando eravamo piccoli che riaffiorano sono legati alle cose semplici e alle emozioni che erano in grado di suscitare, rimangono impressi nella nostra memoria e basta un aroma o una vibrazione per evocarli.
È quello che fa Giovanni Pascoli con la poesia Le ciaramelle, un ricordo della sua infanzia legato al suono di questi piccoli strumenti a fiato che venivano suonati per la novena di Natale insieme alle zampogne. E insieme al ricordo dei canti che gli zampognari suonavano per le vie dei paesi riecheggia, nella memoria del poeta, quel momento incantato dell’infanzia, colmo di stupore e di magia, in cui anche le lacrime erano lacrime buone.
Calendario d'Avvento 10 dicembre
Non è una Natività. Ma un’immagine che dopo duemila anni brilla ancora della luce di quella notte vibrando l’eco della Buona Novella. Non è una Natività. Ma la sua evocazione e attualizzazione in ogni madre col proprio bambino.
È “Ave Maria a trasbordo” di Giovanni Segantini.
Calendario d'Avvento 9 dicembre
Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!
Calendario d'Avvento 8 dicembre
Gabriel’s Message è un antico canto popolare che racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele. Leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.
La straordinaria versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.
Calendario d'Avvento 7 dicembre
I Magi perdono la stella, durante il cammino verso Betlemme non scorgono più l’astro celeste, la loro guida. Osservando il cielo la stella si nega e la loro conoscenza non da alcuna risposta finché un semplice gesto svela il mistero…
Calendario d'Avvento 6 dicembre
Sono passati quarantacinque anni dalla notte buia in cui avvenne il furto.
Era la notte del 17 ottobre e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera non rimane che l’immagine fotografica e la speranza che prima o poi venga ritrovata poiché è tutt’ora ricercata dalle forze di polizia di tutto il mondo.
Calendario d'Avvento 5 dicembre
“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi... che cominciare dovreste!”
Calendario d'Avvento 4 dicembre
La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo.
Calendario d'Avvento 3 dicembre
È il crepuscolo o il tramonto, nella capanna una luce tiepida riscalda i volti e gli sguardi dei personaggi dipinti da Lorenzo Lotto nell’Adorazione dei pastori, un dipinto ricco di particolari sfuggenti e misteriosi. (...)
Calendario d'Avvento 2 dicembre
Lasciamo descrivere ad un grande poeta un Natale diverso, il Natale di un uomo che vive gli orrori di quella barbarie umana che è la guerra.
"Natale" è una poesia composta nel 1916 da Giuseppe Ungaretti, durante un periodo di licenza che il poeta trascorre a Napoli insieme ad alcuni amici.
Negli occhi Ungaretti ha ancora vive le immagini brutali della guerra, e al calore effimero delle strade affollate di gente durante le festività natalizie, un gomitolo di strade, contrappone il caldo buono del camino e della solitudine.
I versi frantumati e cadenzati della poesia appaiono come il pianto di un uomo che desidera solo una tregua, un attimo di respiro e di pace.
Calendario d'Avvento 1° dicembre
In un attimo è già Natale.
Il tempo scorre veloce e ostinato, sommerso da mille cose da fare, sotto montagne di problemi da risolvere o da stirare. A volte manca anche la voglia di fermarsi un attimo e assaporare il gusto dell’attesa. Da bambini invece si aspettava, si respirava la magia, ogni momento era denso, carico di desideri.
Il giro in solaio alla ricerca delle scatole impolverate degli addobbi, la carta blu con le stelline argento che faceva il cielo, quella verde stropicciata per le montagne, il muschio secco che ogni anno era sempre poco, le palline di vetro decorate coi brillantini, quelle brutte di plastica da mettere dietro, il puntale che dritto non ci stava mai, il profumo dei tortelli dolci e la speranza che i regali fossero proprio quelli che volevamo.
Nel presepe c’era il portatore di banane e c’erano le palme, eppure sui monti mettevamo il cotone per fare la neve, perché quel Natale lì, non aveva bisogno di un luogo preciso né di una clima preciso, era un’attesa, e nell’attesa c’era un po’ di tutto e un po’ di noi.
Ecco perché pensando a un dono di Natale ci è venuto in mente il calendario dell’Avvento, un modo per celebrare l’attesa ogni giorno, con un’immagine, una poesia o una canzone, con un sorriso insomma, proprio come quando eravamo piccoli.
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