Secondo la leggenda il 18 novembre 1307 Guglielmo Tell, mentre passava sulla pubblica piazza di Altdorf, ignorò il cappello imperiale fatto fissare in cima ad un'asta, alcuni mesi prima, dal balivo Gessler. Leggi tutto
Il cappello, simbolo dell’autorità imperiale, doveva assolutamente essere riverito da chiunque passasse. Chi non s'inchinava rischiava la confisca dei beni o addirittura la morte. Siccome Tell non riverì il cappello il giorno dopo venne citato in piazza; davanti a tutti dovette giustificare il suo agire.
In cambio della vita, il balivo Gessler gli impose la prova della mela che, posta sulla testa del figlioletto Gualtierino, avrebbe dovuto essere centrata dalla freccia della sua balestra. La prova riuscì a Tell ma, nel caso qualcosa fosse andato storto, Guglielmo aveva nascosto una seconda freccia sotto la giacca, pronta per il tiranno. Questo costò a Tell la libertà: egli venne arrestato e portato in barca verso la prigione di Küssnacht. Improvvisamente sul lago si scatenò una tempesta e i suoi carcerieri liberarono Tell, abile timoniere, per farsi aiutare.
Arrivati vicino alla riva, a metà strada tra Altdorf e Brunnen, Tell con un balzo saltò dalla barca sulla riva e, con una possente spinta, rimandò l'imbarcazione verso il largo. Il terzo giorno, presso Küssnacht, nascosto dietro ad un albero ai lati della via cava che dal Gottardo conduce a Zurigo, Tell si vendicò uccidendo Gessler.
Secondo la tradizione, il 1º agosto del 1308 avvenne così la liberazione della Svizzera originaria. Il popolo, venuto a conoscenza delle gesta di Tell, insorse assediando i castelli e cacciando per sempre i balivi dalle loro terre.