La Birba in giallo

Piove, governo ladro!

By 20 Marzo 2013 Gennaio 29th, 2016 No Comments

Piove. E non puoi nemmeno prendertela con il governo, non ora. Piove e diluvia, tanto che nemmeno ricordi com’è lì intorno quando c’è il sole. Te la prendi con chi ruba, con la corruzione, con il sistema che non funziona, con la tua collega che borbotta dietro un monitor, con il cellulare scarico… Poi finalmente la giornata volge al termine, ti infili nell’auto e prendi la strada di casa. Finalmente.

Una strada bassa, secondaria, stretta, priva di illuminazione. La conosci bene è l’unica via d’accesso per l’amata dimora. Cominci a pensare alle pantofole, alla doccia calda, alla cena. Metti la freccia per svoltare a destra lungo il viale di casa e… Intravedi un’auto all’imbocco della via con due loschi figuri chini. È buio, non vedi bene, la pressione sale. Chi cazzo sono questi? Metti la seconda, svolti e ti fermi. Uno dei loschi figuri si alza, i fari lo illuminano, ora lo vedi bene è un ragazzo sui vent’anni, un capellone, dietro una ragazza, bionda, esile. Due giovani, balordi. Il capellone si avvicina al finestrino dicendo “Scusi, abbiamo forato, ci siamo messi qui perché la strada è molto stretta, ma abbiamo quasi finito, andiamo via subito” La pressione continua a salire, ti senti avvampare, stai perdendo alcuni preziosi secondi che ti separano dalla tua cena, sotto la doccia, senza scarpe e sbotti “Ah sì? Voi forate una gomma e pensate bene di mettervi qui e ostruire l’unica via di accesso per una casa con dodici famiglie?”. Ingrana la prima e parte sgommando. Buio.

 

Giuro ha detto così.

 

Ora, disquisire sulla tipologia dell’impiego svolto da una stretta parente femminile sarebbe semplicistico, anche se efficace. Ho provato a pensare ai traumi subiti durante l’infanzia, ad avverse condizioni attuali, a ciclopiche piaghe che appestano la tua vita, ma niente, e dico niente, mi porta a giustificare il tuo modus vivendi. Niente, nulla. Ho iniziato quindi ad architettare anatemi tipo squilli di telefono quando ti siedi a tavola, interruzioni del servizio idrico mentre sei insaponata sotto la doccia, orde di testimoni di Geova che suonano alle 8 della domenica mattina…

Poi niente. Ho pensato. Non ti auguro nulla.

Penso solo che ti meriti tutto quello che hai. Tutto. La pioggia, un governo ladro, un mondo corrotto, un sistema che non funziona, la collega sclerotica e il cellulare scarico.

Tant’è.

piove5li