La Giornata dedicata alle donne nella scienza è stata istituita dall’ONU nel 2015, con l’obiettivo di superare stereotipi e pregiudizi che rendono ancora le carriere femminili un percorso a ostacoli.
L’11 febbraio si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: una ricorrenza nata per incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza, promuovere l’uguaglianza di genere in questo campo e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Una giornata per ricordare quanto, ancora oggi, stereotipi e pregiudizi rendano le carriere femminili un percorso a ostacoli.
Equità e inclusione sono le parole chiave per rompere i pregiudizi e gli ostacoli all’origine del divario che ancora esiste nel mondo della ricerca, dove gli uomini sono ancora in netta maggioranza.
Sebbene stia progressivamente aumentando il numero delle ricercatrici, oggi come nel 2015 la parità di genere nel mondo della ricerca è un obiettivo che richiede ancora molto lavoro.
Secondo l’Onu le donne sono il 33,3% dei ricercatori e sono presenti solo per il 12% nelle Accademie scientifiche. È una disparità che si ripercuote anche nel futuro, considerando quanto poco le donne siano rappresentare in settori emergenti, come l’intelligenza artificiale, dove solo un professionista su cinque è una donna, e sono ancora poche le donne che si laureano in ingegneria (28%) e in informatica (40%). È un problema diffuso anche in Italia, dove solo il 16% delle ragazze si laurea in facoltà scientifiche contro il 37% dei ragazzi.
Il sito di riferimento della Giornata è quello ufficiale www.womeninscienceday.org e a cercare di sensibilizzare sul tema sono decine di iniziative anche in Italia.
Se ricerca e innovazione sono decisive per affrontare le grandi sfide globali che riguardano salute, sostenibilità e cambiamenti climatici, è assurdo non valorizzare e incentivare tutti i talenti, maschili e femminili.